Page 360 - La mirabile visione
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ripingendo in quella l'uomo o l'umanità fintantochè e la selva e la
           lupa, avanti e dietro il viatore, non significano che una sola paura,
           una sola morte, un solo peccato: il peccato.
              L'imperatore, secondo il Poeta, è un Cristo che si rinnova, e
           toglie la  culpa vetus, o l'antica lupa, cioè in uno il peccato
           originale e l'attuale. E questo è a Dante affermato dallo Studio, su
           cui   anche   in   altra   opera   si   fondava,   a   proposito   di   questa
           medesima   materia;   quando   inveiva   contro   le   "istoltissime   e
           vilissime bestiuole (senza scienza e arte) che a guisa d'uomini"
           pascono, e notava la loro prosunzione di voler sapere "filando e
           zappando", invece che, come è chiaro, studiando.




                                        XXX.


                                 LO TUO VOLUME

              Lo  studio  del  volume  è nell'altro viaggio guida precipua di
           Dante:   la   Tragedia   scorta   continuamente   la   Comedia.   Così
           Virgilio enunzia il viaggio in cui sarà duce a Dante: (Inf. 1, 114)

                       trarrotti di qui per loco eterno


                     ov'udirai le disperate strida,
                     vedrai gli antichi spiriti dolenti
                     che la seconda morte ciascun grida;

                     e vederai color, che son contenti
                     nel fuoco, perchè speran di venire,
                     quando che sia, alle beati genti.

           Ebbene la mossa e la meta della lunga via sono del poema
           Virgiliano. L'inferno Virgiliano ha (Aen. VI, 273)



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