Page 354 - La mirabile visione
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deve allo studio, e perciò all'arte e alle scienze o filosofia, e non
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al solo alto ingegno, il suo canto . Dappoichè si riferisce al
trecento, lo bello stile è quello di cui Bonagiunta significa il
cominciamento e il tipo con la canzone Donne che avete; è quello
delle nove rime, alle quali devono aggiungersi le prime, almeno,
canzoni conviviali, ricordate nel poema una a piè del monte,
Amor che nella mente, (Pur. 2, 112) una nel ciel di Venere, Voi
che intendendo (Par. 8, 37); è quello delle dolci rime d'amore;
(Co. c. 3) è il dolce stil nuovo.
E tale professione modesta di ossequio allo studio egli poi
ripete in tutte le protasi e invocazioni del poema, invocando con
l'alto ingegno le Muse e la memoria (cioè l'abito delle scienze)
(Inf. 2, 7); chiamando in aiuto della navicella dell'ingegno, le
sante Muse; (Pur. 1, 1) rivolgendosi al buono Apollo, per
soccorrere l'intelletto. (Par. 1, 7)
Ma sul limitare del poema vi è anche, nel silenzio di Virgilio,
la riprensione, che a quella professione va spesso unita, degli
stolti rimatori, degli immuni d'arte e scienza, dei prosuntuosi per
il solo ingegno, degli annodati e impacciati. Il che si vede anche
nel vestibolo dell'ultima cantica, quando il Poeta afferma che rade
volte si coglie l'alloro del trionfo poetico o imperiale. Ma basti,
aggiunge, aspirarvi. Poi che la rarità di quei trionfi proviene dal
fatto che gli uomini disdegnano la vera gloria, la ghirlanda
d'alloro che cinge la fronte del nume, dovrebbe tremar di gioia,
solo a vederne il desiderio in alcuno. E Dante è di questi, o è
questo che desidera e sogna; e l'opera sua sarà forse non più che
favilla, che può destare però un grande incendio, invitando col
suo esempio altri. E tale esempio è da tutti imitabile, perchè è di
studio. Modesto è il Poeta, dopo aver compiute le prime due
cantiche e nell'iniziar la più sublime; modesto è anche sulla soglia
del poema, dichiarandosi e facendosi discepolo, che scriverà a
dettatura.
358 Vedi a pag. 60 sgg.
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