Page 351 - La mirabile visione
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           po' cupidità .




                                        XXIX.


                                      VIRGILIO

              La lupa respingeva Dante a poco a poco nella selva oscura.
           Ella è la malizia di cui il mondo, ossia il cammino della vita
           attiva o civile, era gravido e coperto. Ella è, più in particolare, la
           superbia invidia ed avarizia  che accesero i cuori in Fiorenza
           intorno al trecento. E nel trecento pone Dante la visione, dal qual
           anno, e da quelli infausti comizi, Dante ripeteva il suo esilio e la
           vita errabonda e nulla per la quale vile apparì agli occhi degli
           italici. Non dunque nel trecento proprio la lupa respingeva Dante
           nella selva dell'ignobilità. Nè quando scriveva il Convivio; nel
           quale è la rassegnata intenzione di rimpatriare; il che vuol dire
           che non credeva allora che in Fiorenza si accovacciasse la lupa,
           così nemica a lui agnello, o credeva almeno ch'ella fosse fatta
           mansa. Più tardi; più tardi, quando egli credè che tutta la cupidità,
           che osteggiava l'agnello di Dio, si riassumesse nella  vulpecula
           foetoris... venantium secura, che beveva alle correnti dell'Arno e
           si  chiamava  Florentia.  Dante  aveva  preso  a  Cicerone  questa
           imagine di frode; di frode, poichè la frode egli vede precipua
           nella  vulpecula, nè solo in quanto è volpe, ma in quanto e' la
           trasforma in vipera conversa contro le viscere della madre, in


           355   Correggo qui alquanto Vel. p. 331 sg. In verità violenza ci fu, e come; ma
              mi pare che Dante non volesse fare a tutta quella sequela di tradimenti e
              frodi l'onore di chiamarla anche violenza. Il giostratore con la lancia di
              Giuda qui piaggia. A ogni modo, se ha adombrata anche la violenza, ella è,
              come il leone, compresa nella frode. Che cos'è Vanni Fucci? Un leone
              divenuto lupo. E nelle bolgie e nella ghiaccia sono tanti violenti, micidiali,
              commettitori di scismi, che s'avrebbero a dire "violenti con frode".


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