Page 348 - La mirabile visione
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è guasto sol l'appetito; nel leone l'appetito (sebbene in una parte
           sola) e la volontà, nella lupa l'appetito, la volontà e l'intelletto.
           Ossia, la lupa è tutto il peccato. Or dunque, cominciando dall'imo,
           raffigura   e   compendia   tutto   l'inferno;   come   lo   compendia
           Lucifero,   che   ha   tre   teste   che   mostrano   la   deformazione
           dell'appetito, della volontà, dell'intelletto. E perciò è la frode, e
           perciò assomiglia non solo  a Lucifero, che è la frode chiamata
           tradimento;   ma   a   Gerione,   che   ha   tre   nature   ed   è   la   frode
           semplice; ma ai giganti che hanno l'argomento della mente oltre il
           mal volere e la possa; ma, in genere, al diavolo che per fare il
           male congiunge il mal volere e l'intelletto e la virtù della sua
           natura (che sol metaphorice è appetito sensitivo). Chè la lupa è il
           diavolo, veramente; come il diavolo è il serpente infernale; tutti e
           due dipartiti dall'invidia: il diavolo, e io posso fare a meno di
           spogliare bestiari, chè a me e a tutti deve bastare questo passo:
           "figura di  lupo  porta il  diavolo, che sempre  invidia  il genere
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           umano" .

           leone, Dante, per via dell'ora e della stagione, sperava di vincere la lonza ne'
           suoi effetti, cioè nella tristizia; quando comparve la tristizia ma accompagnata
           dal mal volere. Come a dire: quella tristizia  mia  stavo per vincerla, ma mi
           capitò addosso la tristizia altrui, che era ben altro! Ora qui bisogna ricordare
           l'episodio del nemico che dice: Son un che piango! O se non si vuol andare
           tanto in là, basti dire: Quella tristizia, sì, la vincevo; ma venne quest'altra! Il sì
           e  non sì  congiungono due parole uguali. Si noti che il  leo  è il nesso sì
           etimologico e sì filosofico delle altre due bestie; leonza e leopede; incontinente
           (in particolare tristo) come la prima, ingiusto, come la seconda. Ed è maschio
           tra femmine.
           Le fiere sono connesse l'una all'altra per un de' loro capi, così: leonza è
              concupiscenza   e  tristizia;   leone   è  tristizia  e  ingiustizia;   leopede   è
              ingiustizia  e  frode.   La   prima   pecca   nel  concupiscibile  e  irascibile;  il
              secondo nell'irascibile e nel volere; la terza nel volere e nell'intelletto. Il leo
              è centrale ed è, come si vede dai primi puniti de' violenti, l'ingiustizia
              tipica. Nè senza cagione è Marco Lombardo, un macchiato d'ira, la quale
              corrisponde   a   questa  ingiustizia  tipica,   che   discorre   dell'origine   della
              malizia, cioè dell'ingiustizia, che copre e aggrava il mondo.
           352   Ma leggi però Vel. 121 segg. Che il lupo sia animale fraudolento, come e


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