Page 347 - La mirabile visione
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pur dà principio alla cupidità; di più ha anch'essa la tristizia, se ha
           la   brama  unica   del   leone,  e   la   concupiscenza   della   lonza,  e
           quell'attristarsi che è in chi teme di perdere podere, grazia, onore
           e fama. Con tutto ciò ha qualcos'altro a differenza del leone, oltre
           aver tutte brame invece d'una brama sola. Viene innanzi a poco a
           poco; sa allettare come sa uccidere; è, più che simile, una stessa
           cosa col serpente infernale, in cui per invidia al genere umano si
           trasformò   il   diavolo,   poichè   dall'inferno   "invidia   prima
           dipartilla"; ha insomma, a differenza del leone, l'intelletto. E se
           l'intelletto non ne traluce meglio, bisogna considerare ch'ella è
           bestia,   non   solo   (anche   il   veltro   è   bestia,   eppur   si   nutre   di
           sapienza), ma anche che l'intelletto, nel peccato e peccatore, è
           inordinato, e la sua sapienza è insipienza, ignoranza, cecità!
              Si può così vedere che la lupa ha tutto ciò che ha il leone e che
           ha la lonza; e perciò in lei spariscono e lonza e leone, e riman
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           sola, ed è la bestia . Il che si può veder meglio raccogliendo, in
           termini scolastici, tutte le proprietà di questo triplice simbolo del
           peccato   attuale.   Diciamo   dunque   che   la   concupiscenza   e   la
           tristizia hanno lor sede nell'appetito: nell'appetito concupiscibile
           la  prima,   nell'irascibile   la   seconda;   e   che   le   altre   facoltà
           dell'anima   che   possano   esser   inordinate   dal   peccato,   sono   la
           volontà e l'intelletto. E allora la lonza avendo concupiscenza e
           tristizia, ha inordinato l'appetito concupiscibile e irascibile; il
           leone, avendo rabbia e fame, cioè tristizia e cupidità (la cupidità
           liquandosi in volontà iniqua) ha inordinati l'appetito irascibile e la
           volontà; la lupa, ha come fuia, inordinato l'appetito concupiscibile
           e irascibile; come cupida, ha inordinata la volontà; come astuta,
           ha inordinato l'intelletto . Dunque nella lonza, leggiera e presta,
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           350   Vel. pag. 153 sgg.
           351  Dell'esattezza di questa indagine, si veda questa riprova. Il leone, avendo
           inordinato solo l'appetito irascibile e non anche il concupiscibile, come la
           lonza; essendo tristo e non anche amante di quei beni che concupisce la lonza;
           apparisce quando l'altra non è ancora scomparsa. Dante bene sperava dalla
           lonza, quando apparve il leone. Ma si noti, sopra tutto: quando apparisce il


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