Page 341 - La mirabile visione
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l'unico che presenti difficoltà. A ogni modo, Dante ha detto che,
quando l'amore è o torto o soverchio o lento,
contra il fattore adovra sua fattura.
Non si può dire che chi opera contro uno, l'ami. Eppure Dante
dice che in nessun caso l'amore volge il viso dall'esser primo. Ma
nell'opera della fattura contro il Fattore c'è altro che amore, il
quale è dell'operazione la sementa! L'amor del male si è liquato in
volontà iniqua. E l'amor del male non è mai verso Dio e la
volontà iniqua è sempre contro Dio. L'amore, per conchiudere, ha
sede nell'animo (Pur. 17, 93); e l'animo invero cerca sempre il
bene suo, cioè Dio. Ma oltre l'animo, noi abbiamo la ragione, cioè
la volontà e l'intelletto.
La cupidità è, per Dante, amor del male, e l'amor del male si
trova sempre con un amor del bene: speranza d'eccellenza, timor
di perdere podere grazia onore e fama, brama di vendetta. Nelle
due ultime fiere è questa cupidità, perchè non solo c'è la fame che
sarebbe l'amor del cibo che è un bene, ma la brama di offendere
altrui, che è l'amor del male; il leone e la lupa vengono contro
Dante, con l'atteggiamento di volerlo divorare. Hanno tutti e due
cupidità; ma il leone non mostra che una fame rabbiosa e la
brama, diciamo, di mangiarsi il viatore; la lupa sembrava carca
"di tutte brame". L'amor del male, o cupidità, nasce in tre modi: la
speranza d'eccellenza, e questa può essere in tante cose, in quante
è il timore di perdere perchè altri abbia; il timore di perdere
podere, grazia, onore e fama, il qual timore presuppone l'amore di
queste quattro cose, che ne comprendono tante altre; la bramosia
di vendetta, che è una cosa sola. La cupidità del leone, semplice,
è questa brama; la cupidità della lupa, molteplice, comprende
tutta quella speranza e tutto quel timore. Che ci sia timore nella
lupa, è certo. Perchè viene incontro a poco a poco? perchè
incontro e non contra come il leone? E pure è tanto magra, tanto
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