Page 336 - La mirabile visione
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bensì ingiustizia: ingiuria ha per fine, e somiglia molto alla frode,
           sebben questa, uguale per il fine, sia peggiore per il mezzo". E
           l'incontinente danneggia solo sè stesso; la bestialità o violenza e
           sè stesso e gli altri; la frode soli gli altri. La lonza è solo un
           impedimento   all'uomo,   o   meglio   all'animo  (che  fuggiva  e
           cacciava); il leone e la lupa hanno fame e spaventano. Ma la lupa
           che ha tutte brame, viene innanzi a poco a poco e finirebbe con lo
           uccidere il viatore. Il leone ha fame sì, ma rabbiosa. L'aer ne
           teme.   Come   si   estrinseca   la   fame,   quando   è   rabbiosa?   Ne
           troviamo esempi in Dante: (Inf. 8, 62)

                     Lo fiorentino spirito bizzarro
                     in se medesmo si volgea coi denti.

           Un altro: un mostro semiferino, chiamato bestia da Virgilio, (Inf.
           12, 14)

                     quando vide noi sè stesso morse,
                     sì come quei cui l'ira dentro fiacca.

           Un altro: un dannato, che già mostrò "bestial segno" rodendo il
           teschio del nemico, racconta: (Inf. 33, 58)


                     ambo le mani per furor mi morsi,

           e così che pareva avesse fame o voglia di manicare. E ci sono
           esempi che dottrinalmente equivalgono: quel di Pier della Vigna,
           che dice: (Inf. 13, 79)


                     L'animo mio per disdegnoso gusto,
                     credendo col morir fuggir disdegno,
                     ingiusto fece me contro me giusto;

           e quello di Capaneo, che ha per castigo la sua superbia che lo



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