Page 334 - La mirabile visione
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gli mise tanta paura, rappresenta il peccato, è ragionevole figurino
il peccato anche le fiere che impediscono e impauriscono. Ma la
selva è il peccato originale; le fiere saranno il peccato attuale. Il
peccato attuale presso Dante (e presso tutti) è tenuto separato dal
peccato originale. In vero Virgilio, dichiarandolo e dividendolo
filosoficamente, non fa parola del limbo e del vestibolo, e parla
solo di incontinenza, violenza (o bestialità), frode. Così: prima
parla solo di malizia divisa in vim e fraudem, secondo Cicerone, e
la frode suddivide poi in tale che uccide solo il vincolo d'amore e
in tale che fa obliare anche l'amore aggiunto per fede speciale; in
tale, secondo una distinzione pur Ciceroniana, che offende
l'umanità e in tale che offende la pietà (pietas). Quando,
chiedendone Dante, Virgilio mentova l'incontinenza che offende
meno Dio e acquista meno biasimo, ed è punita perciò fuor di
Dite, allora enumera le tre disposizioni aristoteliche,
incontinenza, malizia e la matta bestialità. Che la bestialità sia
tutt'uno, per Dante, con la violenza certo, e parole non ci
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appulcro . Le disposizioni sono tre, come le fiere; le fiere
raffigurano il peccato; saranno dunque queste tre specie di
peccato. Di più: l'incontinenza è trattata da Virgilio
separatamente, e da Dio punita fuor di Dite in modo assai distinto
dalle altre due disposizioni più gravi; la lonza si presenta prima,
si presenta quasi al cominciar dell'erta, ed è tale da poter esser
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vinta: non toglie la speranza, per la quale uno si salva . Di più:
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la bestialità è in qualche modo incontinenza : il leone si mostra
idealmente o, direi, sintatticamente, unito alla lonza:
sì che a bene sperar m'era cagione
mossi in MO. dai caratteri che hanno le due ultime fiere in comune con le
tre Furie. Vedi Marzocco in nn. citati a pag. 319, nota.
339 Vedi MO XXI e p. 64. Vel. pag. 252 sgg.
340 Così la rovina, corrisponde all'incontinenza, è ampia e dà facile la scesa.
Vel. pag. 189.
341 Vel. pag. 259.
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