Page 34 - La mirabile visione
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serventese, o fosse caso o fosse proposito, fermò l'attenzione del
           giovinetto, che o determinò prima o ravvisò poi in quel nove
           qualcosa di significativo. E forse tal fantasia fu suggerita dai nove
           anni nei quali S. Agostino dice d'aver sedotto ed essere stato
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           sedotto . A ogni modo, questo nove si sa che è. "Più sottilmente
           pensando, e secondo la infallibile verità, questo numero fu ella
           medesima; per similitudine dico, e ciò intendo così. Lo numero
           del tre è la radice del nove, però che senza numero altro alcuno,
           per sè medesimo fa nove, sì come vedemo manifestamente che tre
           via tre fa nove. Dunque se 'l tre è fattore per sè medesimo del
           nove, e così il fattore de' miracoli è tre, ciò è Padre e Figliolo e
           Spirito   santo,   li   quali   sono   tre   ed   uno,   questa   donna   fue
           accompagnata da questo numero del nove a dare ad intendere,
           ch'ella era un nove, ciò è uno miracolo, la cui radice, ciò è del
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           miracolo, è solamente la mirabile Trinitade" .
              Bice era dunque un miracolo di Dio, nè per ciò s'ha a credere
           ch'ella fosse per Dante altro da quel ch'ell'era: (VN. 26 s. 7)

                                 una cosa venuta
                     di cielo in terra a miracol mostrare;

           una "pargoletta bella e nuova" che dice di sè: (Ca. b. 8)


                       son venuta per mostrarmi a vui
                     delle bellezze e loco, dond'io fui.



           30   Aur. Aug. Confessiones 3, 11, 20; 4, 1, 1.
           31   Non posso tenermi dal dire che (nè con ciò intendo che Dante vi s'ispirasse
              qui o non s'ispirasse anche altronde), che ne' libri Contra Faustum di S.
              Agostino è grande uso di tali spiegazioni simboliche di numeri. Per es. Et
              quod vicesimus et septimus dies mensis commemoratur... id est quodam
              modo conquadratos trinitas perficit; in memoria qua Deum recolimus, in
              intelligentia qua cognoscimus, in voluntate qua diligimus. Tria enim ter et
              hoc ter fiunt viginti septem, qui est numeri ternarii quadratus. Lib. XII cap.
              XIX.


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