Page 30 - La mirabile visione
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II.
L'ANGIOLA
Quella vera donna si chiamava Bice:
Guido, vorrei, che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento,
e messi ad un vascel, ch'ad ogni vento
per mare andasse a voler vostro e mio;
sicchè fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse il disio.
E monna Vanna e monna Bice poi 23
con quella ch'è sul numero del trenta,
con noi ponesse il buono incantatore;
e quivi ragionar sempre d'amore:
e ciascuna di lor fosse contenta,
siccome io credo che sariamo noi. (Ca. s. 2)
Con quello cui egli chiamava primo de' suoi amici e che fu
risponditore al primo sonetto, Dante parla di monna Bice; e del
caro segreto è partecipe un terzo gentile rimatore: non altri.
su questi numeri. Notiamo ora che, se non Dante, Bice, sì, era allora
proprio nel mezzo, avendo ella poco più di diciassett'anni.
23 MBarbi (Un son. e una ball. d'amore etc. Fir. 1897) crede sia da preferire
la lezione monna Lagia a monna Bice.
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