Page 314 - La mirabile visione
P. 314

Ora Lucia è la Grazia; e il sonno di Dante è narrato, oltre che a
           dichiarare che la Grazia precede i meriti ed è data gratis, anche a
           significare che ella è occulta e rimota dai nostri sensi, e opera di
           dentro, senza a noi visibili strumenti. E dunque Dante non dice
           nulla della luna tonda che alfine gli fece trovare il passo, perchè
           secondo il senso dottrinale, egli non deve averla veduta, perchè
           era la Grazia, e la Grazia è invisibile. La luna era piena, e pure
           egli deve  dire che la selva era oscura, e non far cenno di quel
           lume di grazia che raggiava per lui; chè la luna, secondo Dante
           medesimo, dal sole riceve quella "luce di grazia", che secondo i
                                                  313
           teologi   scende   da   Dio   "giustificante" .   Così   la   luna   tonda
           simboleggia la grazia e buona voglia conseguente, (Par. 28, 113)
           di cui Dante non s'accorse. Egli sa ciò solo che deve sapere; che
           potè.
              Non sapeva della luna tonda quando parlava a Brunetto. A lui
           dice: Mi smarrii in una valle, ier mattina ne uscii: ma vi tornavo
           quando Virgilio m'apparve. (Inf. 15, 50) Quando poi vede Forese
           (l'uno  era  il   vecchio  savio,  venerato   come   maestro,  l'altro   il
           compagno di sollazzi giovanili), Dante può parlare della luna,
           avendone udito parlare Virgilio. A Forese dice: (Pur. 23, 118)


                     Di quella vita mi volse costui
                     che mi va innanzi, l'altr'ier, quando tonda
                     vi si mostrò la suora di colui

                     (e il sol mostrai)...

           Il Poeta non senza perchè accenna alla relazione
           della luna col sole , e non senza perchè ricorda
                             314
           la luna a proposito del suo mutar vita, e non senza
           perchè fa quel cenno e quel ricordo in questa cornice,

           313   Vel. pag. 38 segg.
           314    Ricordiamo   da   MO.   (126)   e   dal   Vel.   (401),   che   la   spera   del   Sole
              corrisponde al cerchio e alla cornice della gola.


                                         314
   309   310   311   312   313   314   315   316   317   318   319