Page 310 - La mirabile visione
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bene entra e dimora nella selva oscura. E poi si pente o ne esce, e
così di malo torna buono. La Comedia poi racconta come
profittasse, e di buono si facesse migliore nel purgatorio, e di
migliore ottimo nel paradiso terrestre e celeste.
Ora e nelle Confessioni racconta il Padre aver ricevuto il
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battesimo nell'anno trigesimo terzo dell'età sua , e nelle altre
opere parla sovente del battesimo come di sacramento che si
conferisca a uomini adulti e conscienti. Potè Dante da ciò essere
indotto a porre questa figurazione del battesimo (che non è, poi,
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una cosa col battesimo!) nell'età sua adulta e consciente . Ma in
S. Agostino egli trovava a questa figurazione anche la ragione
morale e teologica. Dice infatti il Padre: "Il parvolo è già fatto
fedele (cioè credente, cristiano, incorporato al Cristo etc.) dal
sacramento della fede, sebbene non ancora della fede che è nella
volontà dei credenti. Chè, come si risponde che crede, così anche
si chiama fedele, non per lo annuirvi con la mente, ma per
ricevere il sacramento. Quando poi l'uomo comincerà ad aver
intero l'uso di ragione (sapere), non ripeterà quel sacramento ma
lo intenderà, e si farà adatto (coaptabitur) alla verità di esso, col
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concorso anche del volere (consona etiam voluntate)" . La
ripetizione del battesimo che è nella Comedia, non può essere se
non un così fatto riassumerlo nell'intelletto e aderirvi con la
volontà. Ora un parvolo d'animo, quale è Dante o l'uomo nella
selva oscura, ha, per la difficoltà e ignoranza originali, assopito,
per così dire, e questo lume e questo volere. Uscirne vuol dire
svegliar l'uno e veder l'altro; cioè "volere" gli effetti del
battesimo. In questo senso il parvolo d'animo ripete il battesimo
che ebbe quand'era parvolo d'età. E gli effetti si scorgono subito.
301 Conf. IX, 14.
302 Anticipando dico che l'altra figurazione, più chiara anzi evidente, del
battesimo, che è nel passaggio dell'Acheronte, si riferisce appunto nel
colmo dell'età, che è l'anno trigesimo quinto; nel qual anno, in certo modo,
morì Gesù Cristo nella cui morte siamo battezzati. (Co. 4, 23).
303 Op. II 351 (Epistola XCVIII).
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