Page 298 - La mirabile visione
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parvoli   desiderare   massimamente   un   pomo;   e   più   oltre
           procedendo desiderare uno uccellino; e poi più oltre desiderare
           bello vestimento, e poi il cavallo, e poi una donna, e poi ricchezza
           non grande, e poi più grande, e poi più. E questo incontra perchè
           in nulla di queste cose trova quello che va cercando, e credelo
           trovar più oltre". Il "parvolo" via via qui è cresciuto ad uomo, o,
           meglio,   s'è   fatto   adolescente;   e   tuttavia   cavallo   e   donna   e
           ricchezza non grande e più grande e vie più, sono, non meno che
           il pomo e l'uccellino e il bello vestimento, tali appetibili cui
           appetire è senza lode e senza biasimo. Che sono naturali; tanto è
           vero, che sono introdotti a significare l'ampliarsi, dalla punta ver
           la base, della piramide dei desiderabili; e la punta o il vertice è
           quel pomo, e la base è Dio. (Co. 4, 12) È un paragone, quello, a
           dimostrare come l'anima semplicetta, che sa nulla, cerchi il suo
           lieto fattore in tali piccioli beni, di cui i più piccioli sono il pomo
           e l'uccellino. In un altro paragone, ella è un peregrino. "Siccome
           peregrino che va per una via per la quale mai non fu, che ogni
           casa che da lungi vede, crede che sia l'albergo, e non trovando ciò
           essere, dirizza la credenza all'altra, e così di casa in casa tanto,
           che all'albergo viene; così l'anima nostra, incontanente che nel
           nuovo e mai non fatto cammino di questa vita entra, dirizza gli
           occhi   al   termine   del   suo   sommo   bene   (torna   a   ciò   che   la
           trastulla); e però qualunque cosa vede, che paia avere in sè alcun
           bene, crede che sia esso. E perchè la sua conoscenza prima è
           imperfetta, per non essere sperta nè dottrinata, piccioli beni le
           paiono grandi; e però da quelli comincia prima a desiderare". (ib.)
           Così l'anima, la cui conoscenza è imperfetta, per non essere sperta
           nè dottrinata, l'anima che è a guisa di fanciulla e pargoleggia, è
           assomigliata al  parvolo. E in cotali suoi movimenti da picciol
           bene a picciol bene, da casa a casa, non merita nè lode nè
           biasimo. Ora vi sono alcuni uomini che restano  parvoli  molto
           tempo più che non si soglia o si debba, e anche per tutto il tempo
           della lor vita; che dimorano sempre, per dirla con Dante, "nel



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