Page 295 - La mirabile visione
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fu' io a lui men cara e men gradita.
S'ingannava, dunque, Dante, poichè trovava men bellezza e men
virtù, dove la bellezza e la virtù erano cresciute.
E volse i passi suoi per via non vera
imagini di ben seguendo false,
che nulla promission rendono intera:
S'ingannava, dunque, s'ingannava: correva dietro al picciol bene,
cioè a imagini false di bene, che si trovano poi vane. S'ingannava:
l'afferma Beatrice parlando a lui per punta: (Pur. 31, 22)
Per dentro i miei disiri
che ti menavano ad amar lo bene
di là dal qual non è a che s'aspiri,
quai fosse attraversate o quai catene trovasti? Non c'erano, e tu ne
trovasti! Eri abbagliato!
E quali agevolezze, o quali avanzi
nella fronte degli altri si mostraro
perchè dovessi lor passeggiare anzi?
Erano speciose imagini di bene; non erano il bene. Eri illuso! E
Dante se ne confessa:
Le presenti cose
col falso lor piacer volser miei passi
tosto che 'l vostro viso si nascose:
il viso che lo menava seco in dritta parte volto; la luce
equivalente a quella guida, che discerne per gli altri. E Beatrice
continua confermando sempre che il disviare di Dante era dovuto
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