Page 289 - La mirabile visione
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XXIV.
L'UMANA COLPA
Ma si domanda: O che Dante non era stato battezzato? Nomina
pure il fonte del suo battesmo! E se era stato battezzato, non
aveva egli il lume al bene ed a malizia e il libero volere? E come
dunque errava nella selva del peccato originale.
Dai teologi (che putono a certi Dantisti i quali, suppongo,
studierebbero la storia prescindendo dalle iscrizioni e dai
diplomi), dai teologi prendiamo questa definizione: Il peccato
originale è languor naturae . Si consideri come lo stato di Dante
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nella selva oscura, stato che cominciò col sonno e finì con tanta
lassitudine di corpo e tanto affanno di lena, risponda a tal
definizione. Ora il battesimo toglie tal languore? tal malattia,
come il dottore anche si esprime? Rispondiamo col buon senso,
che è più accetto che i teologi: no. Se il battesimo sanasse questa
malattia e questo languore, col peccato originale sarebbe abolito
anche ogni specie di peccato attuale. Poichè il peccato originale
portò nel mondo la possibilità degli altri peccati, se quello non
era, questa non sarebbe. Ora il battesimo toglie il primo e non
toglie la seconda; toglie dunque la labe, non toglie il languore.
Ma lasciamo anche il buon senso, che è molto infido, poichè il
buon senso nostro può non essere quello di Dante; e spieghiamo
Dante con Dante.
La condizione dell'uomo macchiato dalla colpa originale è
descritta dal Poeta, in poche parole, così. Egli fa dire a Virgilio:
(Pur. 7, 25)
Non per far, ma per non fare, ho perduto
di veder l'alto sol che tu desiri,
e che fu tardi da me conosciuto.
263 In Summa 1a 2ae 82, 1.
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