Page 256 - La mirabile visione
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           dopo, le osservazioni di Edoardo Moore, non è più sospetta , ed
           essa fu dall'Alighieri sostenuta il 20 gennaio 1320, il ritorno a
           Verona si fece attender molto. E vedete coincidenza mirabile. Il
           canto decimosettimo del Paradiso, appartiene a quella seconda
           decina che, secondo il computo nostro, Dante avrebbe composta
           intorno a questo tempo; sì che le parole "A lui t'aspetta ed a' suoi
           benefici" son quelle, in certo modo, che il povero lettore di
           retorica, l'annoveratore delle capellae ravignane, rivolgeva al suo
           animo, nel partire per Verona.
              Non s'esclude che durante la discesa di Arrigo, se si vuole, e
           alcun tempo dopo, Dante si trovasse a Pisa e a Lucca; ma il
           Casentino è il luogo dove è attestato che dimorasse. Egli scrisse
           le lettere ai Fiorentini e ad Arrigo in finibus Thusciae sub fontem
           Sarni e in Thuscia sub fontem Sarni, il 31 di marzo e il 18 d'aprile
           del 1311, Divi Enrici faustissimi cursus ad Italiam anno primo.
           Nel Casentino dimorò a lungo: tanti sono i personaggi, i luoghi, i
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           fenomeni che ne descrisse nella Comedia . Rivide il luogo dove
           aveva provato, da giovine feditore, paura e letizia. Era bello il
           grano e l'erba a Certomondo, in quella primavera dell'anno da cui
           sperava Dante cominciasse un'era nuova? Come quando vi si
           trovarono a passeggio quelle due donne del Sacchetti. "Fu, non è
           gran tempo, in casa conti Guidi maritate due donne; l'una fu
           figliuola del conte Ugolino della Gherardesca, il quale i Pisani
           feciono   morire   di   fame   co'   figliuoli;   l'altra   fu   figliuola   di
           Bonconte da Montefeltro, uomo e quasi capo di parte Ghibellina,
           e  che  era,  o  egli  o'  suoi,  stato  sconfitto  con  gli  Aretini  da'
           Fiorentini a Certomondo. Advenne adunque per caso, che del
           mese di Marzo, queste due donne, andando a sollazzo verso il
           castello di Poppi, e giugnendo in quel luogo a Certomondo, dove
           i Fiorentini aveano data la detta sconfitta, la figliuola del conte


           234   Dott. E. M. L'autenticità della Quaestio de aqua et terra, Zanichelli 1899.
              A me non par lecito di dubitar più.
           235   CRicci, L'U. R. pag. 19 sgg.


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