Page 251 - La mirabile visione
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"Nel 1301 era de' savi o consiglieri, e testimoniava: doveva
           dunque avere circa venticinque anni ed esser nato intorno al
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           1275" . Sin dai primi uffizi che tenne, mostrò "animo tranquillo
           gentile". Accanto ai suoi cugini, egli, nel consiglio dei Savi,
           prendeva parte ai pubblici negozi. Non è inverosimile, che, nelle
           assenze guerresche di Bernardino e Lamberto, egli avesse gran
           parte nel governo della città. Nel 1314 era podestà di Cesena, e
           respinse il Vicario di Re Roberto. Respintolo, non potè rientrare
           in Cesena che in tanto si era ammutinata, e piegò verso Cervia e
           rientrò   in   Ravenna.   Quivi   divenne   podestà,   alla   morte   di
           Lamberto suo zio, mentre Ostasio figlio di Bernardino teneva
           Cervia. E fu costui che dopo sei anni, mentre Guido era capitano
           del popolo in Bologna, s'impadronì di Ravenna, e lo escluse per
           sempre dalla città.
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              Di Guido restano diciassette ballate e un sonetto . In esse è
           più d'una traccia d'imitazione dantesca. Ma dobbiamo noi dire che
           Guido apprendesse a rimare da Dante? Dopo il 1313 andò Dante
           a Ravenna; e Guido aveva nel 1313 trentott'anni su per giù.
           Poniamo pure che dall'esule fiorentino imparasse di persona a
           meglio fare; ma a fare aveva certo imparato prima di veder Dante.
           Probabile che anche prima di conoscerlo, lo prediligesse, l'autore
           del dolce stil nuovo, e lo imitasse. È verosimile che, quando in
           qualche  modo  seppe   che  il  dolce   rimatore  non  era   lungi  da
           Ravenna,   lo   chiamasse   a   sè.   Ma   quando?   Quando,   io   direi,
           l'uffizio   di   Guido   Novello   non   era   così   alto   e   sovrano,   da
           richiamar troppo l'attenzione su colui che egli invitava, sì che nel
           dotto maestro fiorentino si scorgesse piuttosto l'esule ghibellino,
           che il rimatore. Mancava forse a Guido autorità, anche quando
           non era ancor signore o podestà, di poter proporre o invitare un
           maestro forestiere a insegnare ai giovani ravignani? Non mancava


           231   CRicci, L'U. R. pag. 5. E così in seguito.
           232    Vedile in CRicci, L'U. R. a pag. 377 sgg. Su Guido rimatore, leggi nel
              medesimo libro a pag. 86.


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