Page 250 - La mirabile visione
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Poeta prima di conoscere Guido Novello e di essere a Ravenna. E
           glorificazione dovè parere (senza escludere che sembrasse anche
           infamia per il "traditore" che sparse sangue fraterno, e per la sua
           gente) a Guido Novello. È non solo verosimile, ma vero.
              Verosimile. I Polentini erano guelfi . Durante la corsa di
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           Arrigo VII, sì Lamberto e sì Benardino avevano guerreggiato
           contro   lui.   Lamberto   aveva   tentato   invano   di   impedire
           all'imperatore l'entrata in Roma. Bernardino aveva portato aiuto a
           Fiorenza minacciata, ed era stato gran parte in quelle operazioni
           di guerra che costrinsero Arrigo a levare l'assedio dalla città
           guelfa; sì che questa nominò Bernardino suo podestà per il primo
           semestre del 1313. Se Dante fu invitato o accolto in Ravenna,
           mentre   durava  ancor  la   vita   di   questi   due   signori   (de'  quali
           Bernardino morì ai 22 d'aprile del 1313, Lamberto al 22 di giugno
           del 1316), non vi fu certo accolto e invitato per le sue epistole ai
           principi italiani, ai fiorentini, ad Arrigo! Non per quelle lettere, se
           mai, e per i suoi maneggi ghibellini; ma non ostanti questi e
           quelle. Per che cosa, dunque, se non per la sua chiara fama di
           poeta? E che di questa fama ei godesse, attesta egli medesimo a
           principio del poema, quando riconosce da Virgilio, cioè dallo
           studio,

                     lo bello stile che gli ha fatto onore.


           E qui, se anche mancassero altre testimonianze, potremmo subito
           arguire presso quale dei Polentani gli facesse onore "lo bello
           stile" che iniziò con la canzone, Donne che avete, nota così presto
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           in   Bologna .   Presso,   non   i   duri   guerrieri   guelfi,   ma   Guido
           Novello,   che   fu   buon   rimatore.   Questi,   figlio   di   Ostasio   da
           Polenta, era abiatico di Guido Minore o il Vecchio, e nepote
           quindi de' figli di costui, Lamberto e Bernardino e Francesca.


           229   CRicci, L'U. R. passim, spec. a pag. 14 sgg.
           230   Vedi più su a pag. 49.


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