Page 248 - La mirabile visione
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Guido, fu da una damigella di là entro, che il conoscea,
dimostrato da un pertugio d'una finestra a madonna Francesca,
dicendole: - Madonna, quegli è colui, che deve esser vostro
marito - E così si credea la buona femmina; di che madonna
Francesca incontanente in lui pose l'animo e l'amor suo". Sì fatta
circostanza comune alle storie delle due donne è affermata e
anche espressa da Dante, col mettere tanta somiglianza tra il suo
episodio e quello di Virgilio. Persino il tacere e il pensar di Dante
a capo basso è il ricordo dall'atteggiamento di Didone nella
pianura del pianto:
Illa solo fixos oculos aversa tenebat...
che è, a sua volta, l'atteggiamento medesimo che tenne, in un gran
momento, Enea vivo, il quale ora lo ritrova in Elissa morta:
Ille Jovis monitis immota tenebat
lumina, et obnixus curam sub corde premebat .
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Ma il centro, per così dire, della somiglianza, anzi dell'equazione,
è in quelle parole di Francesca:
Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
nella miseria; e ciò sa il tuo dottore.
Questo dottore è quel medesimo che dottore ha Dante chiamato
più su:
Poscia ch'io ebbi il mio dottore udito
nomar le donne antiche e i cavalieri...
Il dottore di Dante sa di questo massimo dolore, perchè l'ha
225 Aen. VI 469; IV 331.
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