Page 24 - La mirabile visione
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           consapevolezza dopo tanto tempo che durava (VN. 4) . Questo io
           leggo in quel libello che ognuno ha con sè, e può trovarvi scritte
           le parole che io vi trovo; e si chiama il libro dell'anima, e si legge
           con la memoria. Ricordiamo, dunque. Che cosa più spesso fu che
           trasformò d'un subito, nella nostra anima ancor pura, la fanciulla
           che ieri ci indugiavamo a guardare, nell'angiola che oggi non
           possiamo guardar più senza tremito e rossore? E quasi fuggiamo
           per non vederla più quel giorno, quasi vederla fosse fatica e
           dolore, e invece è gioia troppo viva, che va goduta a poco a poco;
           se no, fa male al cuore. Che cosa fu, se non qualche meteora che
           passò senza rumore sulla nostra anima sveglia, mentre il corpo
           dormiva? Bisogna, io penso talvolta, che la coscienza del nostro
           essere sia assopita, perchè noi concepiamo quella cosa soave e
           terribile che è l'amore.
              Dante sognò e così amò la fanciulla che sino ad allora gli era
           piaciuta. Questa prima visione di Dante fu da lui veramente
           veduta, fu proprio un sogno vero, sebbene qualcosa aggiungesse
           o accomodasse o interpretasse nel racconto ch'e' ne fece ai fedeli
           d'amore. Nel fatto è verosimile che la fanciulla gli apparisse
           involta in quel drappo solo; e ch'e' ne sognasse la notte avendola
           veduta nel giorno. Il sonno era deboletto, e fu pensamento che si
           trasmutò   in   sogno,   (Pur.   18,   145)   passando   per   quella   zona
           intermedia in cui errano, a fior del sonno, le imagini conduttrici.
           Dante era in letto per dormire; e la fanciulla gli pareva che fosse
           in letto e dormisse. Ed è verosimile che mentre nel giorno gli
           s'era mostrata vestita di bianco, nella notte avesse il drappo di
           colore  sanguigno   leggeramente  simile   all'umile   e   onesto
           sanguigno della veste che aveva nel giorno ormai lontano della
           prima apparizione; e che ella fosse nelle braccia d'alcuno; e che
           ella   dormisse,   e   pur   mangiasse.   Sì:   che   pur   mangiasse;   se
           ricordiamo   il   racconto   del   Boccaccio;   "avvenne   che   quivi


           18    "Da questa visione innanzi cominciò lo mio spirito naturale ad essere
              impedito ne la sua operazione etc."


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