Page 213 - La mirabile visione
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nutrimento"; (Par. 17, 131) il secondo è espresso con quelle
           sublimi parole: (Par. 25, 1)


                     Se mai continga che il poema sacro,
                     al quale ha posto mano e cielo e terra,
                     sì che m'ha fatto per più anni macro,

                     vinca la crudeltà, che fuor mi serra
                     del bello ovil...

           Vogliamo, anzi possiamo noi, credere che in un momento della
           sua vita  Dante  dopo aver cominciato questo  poema  sacro,  e
           questa visione di vital nutrimento, ne levasse la mano sfiduciato,
           e perseguisse i medesimi fini col comento, spesso artifizioso, di
           sue canzoni, non sempre e in tutto belle? E così bisogna credere,
           se si afferma che il poema fu cominciato nell'aspettazione delle
           mosse (dubbie al certo sin da quando si volgeva, per cupidigia di
           costà, contro la Boemia - Par. 19, 115) di Alberto. E bisogna
           credere che l'interruzione sarebbe stata, nella mente del Poeta, un
           abbandono e non una dilazione; che, avendo fermato sin dal
           principio del poema la natura simbolica e ultraumana di Beatrice,
           (Inf. 2, 124) nel Convivio, la ritornava all'esser suo di donna
           amata quaggiù, e dava a un'altra il suo sacro uffizio di sapienza. E
           poi il Convivio e il libro d'eloquenza quando sarebbero stati
           avviati? da che sarebbero stati interrotti, se non furono interrotti
           dalla Comedia?  Dalla  morte, si risponde. A parte  tante altre
           ragioni, gli amici e scolari che scrissero versi per il suo sepolcro,
           avrebbero accennato a queste opere che non potè finire, se uno di
                                                                    162
           essi annunzia che la morte gl'interruppe un'opera bucolica , che

           162  È l'epitafio di Giovanni del Virgilio, che al verso 7 dice:
           Pascua Pieriis demum resonabat avenis:
             Atropos heu! lectum livida rupit opus.



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