Page 211 - La mirabile visione
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il 1303, in cui Alberto fu confermato, e il 1308, in cui Alberto fu
           ucciso? Se sperava che per opera di lui fosse per essergli libera la
           via del mondo, non avrebbe cominciato il poema, che è non la
           sola professione di lasciar quella via (intendiamoci) ma il proprio
           e definitivo abbandono d'essa. E poi vediamo.
              Quando il Poeta figurava la sua lupa che impedisce e uccide,
           aveva presenti anche altre note di essa lupa. La lupa non uccide
           soltanto, ma anche seduce.


                     Molti son gli animali a cui s'ammoglia
                     e più saranno ancora...          (Inf. 1, 100)

           Ella è la cupidità che massimamente contrasta alla giustizia e che,
           spregiata la società umana, cerca  aliena, (M. 1, 13) ma è nel
           tempo stesso "l'invidia (livor) dall'antico implacabile nemico che
           sempre e di nascosto insidia la prosperità umana"; (Ep. 7, 1) è tale
           che "blandisce con velenoso sussurro" mentre anche "con vane
           minaccie impedisce" (Ep. 6, 5); è tale che "suole attirare" (illexit)
           al male (ib. 2); è tale che seduce e inganna "a mo' delle Sirene,
           con non so qual dolcezza addormentando la vigile ragione"; (Ep.
           5,   4)   è,   quando   Dante   la   incarna   nella   sua   Fiorenza,   una
           "vulpecula", una "vipera volta contro le viscere della madre", e
           pure è una Mirra atrocemente sensuale. (Ep. 7, 3) La lupa che
           viene innanzi a poco a poco è insidiatrice, la lupa che s'ammoglia
                                160
           a   molti   è   seduttrice .   Così   Dante   sin   dall'atrio   del   poema
           preparava l'altra figurazione della fuia con cui delinque il gigante,
           e che deve essere ancisa con lui da un DVX. (Purg. 33, 43)
           Questo duce messo di Dio che anciderà la fuia, e che è tutt'uno
           col Veltro che ricaccerà nell'inferno la bestia, può Dante averlo
           sognato mai nel confermato da Bonifazio, quando si pensa che
           nella lupa e fuia è adombrata tanta avarizia ecclesiastica, tanta
           cupidità guelfa? Non sembra verosimile.

           160   Vel. pagg. 122, 169 e altr.


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