Page 193 - La mirabile visione
P. 193
fatto sì che il legno senza vela e governo "portato a diversi porti e
foci e lidi dal vento secco che vapora la dolorosa povertà"
finalmente giungesse al dolcissimo seno della patria.
Anche se sapeva dell'elezion d'Arrigo, poteva sperare in una
sua discesa? Tale speranza non s'era avverata nel predecessore. E
poi, anche sapendo che sarebbe disceso, Dante il suo ritorno non
l'avrebbe aspettato dall'armi dell'impero, bensì dal consenso di
tutti tra un grande intenerimento di pace e amore.
XVII.
IL RE PACIFICO
Nell'anno 1308, il 27 di novembre, era eletto imperatore
Arrigo conte di Lucimburgo.
Dante nel Convivio intanto trattava anche dell'imperiale
maestà. Egli diceva che l'imperio era necessario alla vita felice;
poichè la felicità non può essere che nella pace, e la pace, via via
nella casa, nella vicinanza, nella città, tra le città, tra i regni, non
può essere procacciata che da un principe dell'intero mondo; che
tenga contenti i regni, quiete le città, amiche le vicinanze,
sodisfatte le case, e così felice l'uomo. Nè altri può essere questo
principe, che lo imperatore di Roma, la cui elezione procede da
Dio; chè il popolo santo latino, nel quale era misto il sangue
troiano, fu a ciò più disposto, come dice Virgilio: "A costoro (cioè
alli Romani) nè termine di cose, nè di tempo pongo: a loro ho
dato imperio senza fine". (Co. 4, 4) E l'imperio ebbe da Dio
spezial nascimento, e da Dio spezial processo. Invero il Figlio di
Dio scese in terra, a ristabilire la concordia tra l'uomo e Dio
quando la terra era in ottima disposizione a riceverlo, quando cioè
era tutta a un Principe soggetta. Così David, onde doveva nascere
193