Page 177 - La mirabile visione
P. 177

deporre il soave stile che ha tenuto "nel trattar d'amore"; ora tratta
           di salute, che è termine generico in cui è compreso gentilezza e
           nobiltà (v. 106); ora proemia a un trattato di rettitudine nella via
           del mondo. Sì; perchè le virtù alle quali accenna qui, e delle quali
           vuol trattare poi, come si vede dal fatto, che ne trattò veramente,
           sono virtù di quelle che stanno nel mezzo a due contrari, cioè
           sono virtù morali, nelle quali consiste la vita attiva.
              In   verità   Dante   continuò   questo   trattato   di   rettitudine   in
           canzoni, questo codice poetico di vita attiva, quest'illustrazione in
           istile   tragico   delle   virtù   morali.   Notevole   è   che   le   canzoni
           dovevano essere quattordici. Con le tre già nominate, che sono tra
           tutte e tre un grande proemio, mostrando la prima l'abbandono del
           disegno primo di visione, la seconda avendo le lodi della donna
           che deve presiedere al trattato, la terza contenendo il fine a cui è
           destinato  il  libro. Le  altre  canzoni dovevano essere, dunque,
           undici. Ora undici appunto sono le virtù dell'Etica: Fortezza,
           Temperanza,   Magnificenza,   Magnanimità,   Amativa   d'onore,
           Mansuetudine, Liberalità, Affabilità, Verità, Eutrapelia, Giustizia.
           (Co. 4, 17) Se determinò questo numero, quando scrisse il primo
           trattato; (Co. 1, 12; 8) certo, almeno quando lo scriveva, pensava
           a coteste undici virtù. Ammettiamo in vero che esso trattato sia
                                                            144
           stato scritto dopo i tre seguenti, e soli compiuti . Egli aveva
           innanzi sè, da cominciare piuttosto che da compiere, la parte
           sostanziale del suo libro, e questa doveva consistere d'undici
           canzoni e trattati. Ciò non esclude ch'egli avrebbe potuto mutare;
           e che qualcosa già mutasse, è manifesto anche di qui. Invero delle
           canzoni che è verosimile fossero fatte per il Convivio, e che a noi
           sono pervenute, è una, Doglia mi reca, che riguarda la liberalità.
           Ella è contro uno dei vizi collaterali di essa; non però trascura
           l'altro, poichè dicendo (85 seg.)




           144   Vedi, per un esempio, PFraticelli nella Dissertazione nel Convito (pag. 6
              segg. dell'ed. Barbera 1857). Con che non dico d'accettare le sue date.


                                         177
   172   173   174   175   176   177   178   179   180   181   182