Page 174 - La mirabile visione
P. 174

da quella vita, Dante dice nel purgatorio a Forese, (23, 118)


                                   mi volse costui
                     che mi va innanzi;


           ossia Virgilio, che lo volse non già dalla vita viziosa, ma dalla via
           del mondo, per fargli fare altro viaggio per la via di Deo. Chè
           Dante   non   vuol   veramente   dire   che   Virgilio   lo   tolse   a   suoi
           disordini: della lonza era stato vincitore, e della lupa stava per
           diventar vittima; vittima sì, non già drudo! Ma pur qui non dice
           che lo tolse alla via del mondo; bensì che lo sottrasse dal tornar
           nella   selva   oscura,   dove   sarebbe   stato   quel   che   era   prima
           d'uscirne, senza virtù e senza vizio. Dunque non confessa alcun
           vizio di gola o d'altro, ma, come vedremo, uno stato di "miseria".
           Soltanto, nel tempo in cui si metteva nella via del mondo, egli
           ebbe a patire degli stimoli della carne e a vivere con alcuna
           libertà; di che presto riuscì a bene, prendendo la lonza, non più
           forse, ora, con la corda con cui altra volta aveva creduto di
           poterla prendere, (Inf. 16, 106) ma, più che probabilmente, col
           matrimonio. E così continuò il suo cammino, essendo aiutato
           dalla sua temperanza e fortezza a fuggire sì la carnalità e sì
                                                                    141
           l'accidia che ne nasce. Chè la lonza è l'una e perciò l'altra . Ma
           sorvenne la violenza, la quale, anch'essa forse, non avrebbe avuto
           il potere di respingerlo, se non era la frode, nella quale si fuse la
           violenza. Invero egli fu vittima del paciaro che viene senz'arme e
           giostra con la lancia di Giuda. (Pur. 20, 73) Egli fu vittima d'un
           papa non solo simoniaco e usurpatore e in varii modi fraudolento
           (Inf. 19, 52; 27, 98; Par. 27, 22 etc.), ma anche violento, se faceva
           del cimiterio di S. Pietro una cloaca non solo di puzza, come è
           alcuna bolgia della frode, ma anche di sangue, come è la riviera
           dei predoni e tiranni. (Par. 27, 25).
              Vincitore  dell'incontinenza,   sereno  ed  alacre,   dice   di   sè   il

           141   Vel. pag. 126 segg.


                                         174
   169   170   171   172   173   174   175   176   177   178   179