Page 169 - La mirabile visione
P. 169
insignificanti e comuni, avrebbe rivelato a noi intenzioni non
sospettate. Ma come avrebbe dichiarate certe eruzioni di passione
così carnale e accesa, quali troviamo qua e là in tutte?
Anagogicamente, io dico, non le avrebbe dichiarate. In fatti nelle
tre che comenta, dopo aver detto che il senso anagogico c'è, lo
tace però quasi del tutto, appagandosi dell'allegorico, oltre il
letterale. Non avrebbe aperto il senso anagogico; ma questo pur
c'è, non ostante la crudezza di certe parole e di certi pensieri. Di
che occorre agl'immemori lettori fornire alcuna prova.
Rileggiamo la stanza più terribile della canzone più aspra.
Così vedess'io lui fender per mezzo
lo core alla crudele che 'l mio squatra;
poi non mi sarebbe atra
la morte, ov'io per sua bellezza corro;
chè tanto dà nel sol, quanto nel rezzo
questa scherana micidiale e latra.
Oimè! perchè non latra
per me, com'io per lei nel caldo borro?
che tosto griderei: io vi soccorro;
e fare' volentier, siccome quegli,
che ne' biondi capegli,
ch'Amor per consumarmi increspa e dora,
metterei mano e sazieremi allora.
S'io avessi le bionde treccie prese...
A tutti sembrerà impossibile che queste parole siano dirette alla
Vergine. Impossibile, sì: invero sono l'espressione d'un amor
terreno che deve, allegoricamente, figurare l'amore per la
sapienza o la filosofia che non si lascia amare dall'ardente
amatore, la qual sapienza o filosofia è, anagogicamente, la
Madonna. Non son dunque propriamente dirette a lei, tali parole.
E tuttavia udite: "O donna, che rapisci (si può dir, rubi) i cuori
degli uomini con la dolcezza, non rapisti (o rubasti) tu, donna, il
169