Page 166 - La mirabile visione
P. 166

che   Virgilio   nell'inferno:   il   Virgilio   che   lo   adduce   a   quella
           maggior Beatrice, che è la Vergine madre. Ricordiamo che le sue
           opere sono per Dante come un'Eneide mistica.
              Scendere a dichiarare minutamente le canzoni pietrose, non
           giova. Ognun può farlo. E d'altra parte alcune d'esse meritano uno
           studio preventivo, per istabilirne l'autenticità. Per esempio, delle
           tre sestine, due mi paiono apocrife, per la ragione appunto che il
           buon Fraticelli assegna della loro autenticità. Egli dice, e riferisco
           la sue parole, singolarmente chiare: "Nell'una e nelle altre va il
           Poeta trattando l'argomento medesimo, ch'è quello non tanto di
           parlare d'una donna bella, giovine e gentile, la quale vestita a
           verde, ed aventesi in testa una ghirlanda d'erba, gira danzando per
           piani e per colli; quanto di far lamento della di lei durezza e
           insensibilità, protestando il Poeta, che il suo amore non sarà mai
           per venir meno (ricordiamo l'ultimo passo di S. Bernardo!), ed
           esprimendo la sua speranza di riuscire alla perfine ad aver gioia e
           piacere   di   lei.   Se   l'una   pertanto   è,   com'è   di   fatto,   opera
           dell'Alighieri, debbono esser pure le altre due..." Appunto per
           questo, le altre due è difficile siano dell'Alighieri, che non si
           ripeteva e non si trastullava.
              Ma   consideriamo   la   prima   d'esse,   che   è   certamente
           dell'Alighieri. (VE. 2, 10; 13) In essa, come nelle altre, le parole
           finali sono:  ombra,  colli,  erba,  verde,  pietra,  donna. Di queste
           parole le prime cinque hanno, rispetto alla Donna per eccellenza,
                                                                   131
           cioè a Maria, un alto senso mistico. Ombra vedemmo già  come
           possa riferirsi a Maria. L'ombra, di cui la virtù dell'altissimo
           circuì Maria, è, secondo S. Bernardo, la carne stessa del Cristo, la
           quale, col suo mezzo, temperò il fervore e lo splendore dello
           Spirito.   Ma   leggiamo   ancora   nei   libri   del   fedel   di   Maria:
           "L'ombra di lui (del Cristo) è la carne di lui; l'ombra di lui è la
           fede. A Maria fece ombra la carne del proprio figlio; a me, la fede
           del Signore. Sebbene, anche a me come non fa ombra quella

           131   A pagina 156.


                                         166
   161   162   163   164   165   166   167   168   169   170   171