Page 163 - La mirabile visione
P. 163
Quest'ultima coppiola di versi (nonchè il primo passo riferito) ci
mostra uno svolgimento della prima concezione. La donna è
pietra (sente come una pietra) nel mostrarsi insensibile verso
l'amatore, che a sua volta è pietra nell'amarla.
(Amor) m'ha serrato tra piccoli colli
più forte assai che la calcina pietra.
(Ca. sest. 1)
Ed io, che son costante più che pietra...
talchè mi giunse al core, ov'io son pietra...
sì ch'ella non mi meni col suo freddo
colà, dov'io sarò di morte freddo.
(Di me) saranne quello, ch'è d'un uom di marmo,
se in pargoletta fia per cuore un marmo.
(Ca. c. 11)
*/
La qual parola, pargoletta, confrontata ai versi dolcissimi,
Io mi son pargoletta bella e nuova
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Io fui del cielo, e tornerovvi ancora
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Queste parole si leggon nel viso
d'un'Angioletta che c'è apparita;
(Ca. b. 8)
noi dobbiamo interpretare per vergine o verginetta. Derivato pur
da questa concezione è il principio del sonetto E' non è legno:
163