Page 164 - La mirabile visione
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E' non è legno di sì duri nocchi,
nè anco tanto dura alcuna pietra,
ch'esta crudel...
non vi mettesse amor co' suoi begli occhi.
Il qual pensiero già il Dionisi vedeva conforme a ciò che il Poeta
dice nel Convivio (2, 1), che alberi son gli uomini che non hanno
vita di scienza e d'arte, e pietre coloro "che non hanno vita
ragionevole di scienza alcuna, chè sono quasi come pietre".
Intorno a ciò, riassumo e in parte traduco qualche pagina di S.
Bernardo , Beato l'uomo che non solo trova, ma conserva la
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sapienza. Chi s'allontana dalla sapienza, una volta trovata, è
segno che non ha radici da cui sia tenuto. E in che modo potrà
metter radici, se non dimora? Qual pianta mai si radica, se non
resta dove fu confitta? Quelli che perdon pazienza, non
tarderanno a gittar la sapienza! "Or che cosa li offenda, l'ha detto
avanti la scrittura, quando dice: Quasi lapidis virtus probatio erit
in illis. Urtarono nel sasso dell'offensione e nella pietra dello
scandalo, mentre la provata virtù di quella rimproverava e
ammaestrava gli insipienti, e provava le loro menti, ed essi la
virtù della sapienza dicevano che era durezza di pietra, e se la
prendevano con tutto, con la disciplina, col viso, col parlare,
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come fosser duri. Duro è, dicono, questo parlare . Sia: il parlare
è duro: che forse non è verace? La pietra è dura: che forse non è
preziosa? E perchè la verità è a te dura, se non per la durezza del
cuor tuo? Se il core ti s'ammollisse di pietà, più a te piacerebbe la
saldezza della verità, che la vanità della menzogna o l'olio
dell'adulazione!"
Sin qui noi vediamo come Dante, dopo aver chiamata pietra la
donna che rappresenta la sapienza, dicesse di diventar pietra
anch'esso, perchè nell'amarla egli era non tanto radicato come un
albero quanto saldo e immobile come un sasso; e si preparasse,
127 In festo S. Benedicti Sermo I. Bern. Op. II 988 sqq.
128 Ev. Iohann. 6, 61.
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