Page 154 - La mirabile visione
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Il che è dichiarato nel comento: "E qui si conviene sapere che gli
occhi della sapienzia sono le sue dimostrazioni, colle quali si
vede la verità certissimamente; e 'l suo riso sono le sue
persuasioni; nelle quali si dimostra la luce interiore della sapienza
sotto alcuno velamento; e in queste due si sente quel piacere
altissimo di beatitudine, il qual è massimo bene in Paradiso". (Co.
3, 15) E leggiamo: (Par. 33, 40)
Gli occhi da Dio diletti e venerati
fissi nell'Orator, ne dimostraro
quanto i devoti preghi, le son grati
Indi all'eterno lume si drizzaro,
nel qual non si de' creder che s'invii
per creatura l'occhio tanto chiaro.
Ed io ch'al fine di tutti i disii
m'appropinquava, sì com'io dovea.
l'ardor del desiderio in me finii.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
quasi tutta cessa
mia visione, ed ancor mi distilla
nel cor lo dolce che nacque da essa.
Provò Dante per certo "quel piacere altissimo di beatitudine, il
qual è massimo bene in Paradiso"; e per qual mezzo? Per quelli
"occhi". Per certo Dante ciò che vide e godè in Paradiso, vide e
godè sì per gli occhi di Beatrice prima, e sì per gli occhi di Maria
dopo. E Beatrice che nella Vita Nova somiglia a Maria, nel
Convivio è inclusa in Maria, per ciò che a Maria somigliava.
Maria è la sposa dello Spirito Santo. Maria è madre figlia del
suo figlio. La Donna Gentile del Convivio, o filosofia o sapienza
che dir si voglia, è in Dio "per modo perfetto e vero, quasi per
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