Page 157 - La mirabile visione
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che il suo aspetto giova
                     a consentir ciò che par maraviglia.
                     Onde la nostra fede è aiutata.


           Nessuna cosa par più maraviglia di ciò che Dante vede, per
           mezzo di Maria: il mistero della Trinità. Infine, per non dilungarci
           in cento altri raffronti, Maria è Regina del cielo, e la Donna del
           Convivio, la filosofia cioè o la sapienza, è "eternale Imperadrice"
           "che per noi drizzare, in nostra similitudine venne a noi". (Co. 3,
           15)
           Così,   la   Donna   gentile   del   Convivio   è,   anagogicamente,   la
           Vergine madre di Gesù che è sapienza, e, allegoricamente, è la
           SAPIENTIA  o la filosofia; e comprende nell'un modo e nell'altro
           quella sapienza che nella Vita Nova è figurata in una specie di
           Madonna terrena, imitatrice della celeste. Dante, nel comento,
           dichiarò che questa sapienza era già personificata nella donna
           gentile e giovane e bella molto della Vita Nova; il che non è; ma a
           lui parve di poter essere creduto; perchè invero misericordiosa e
           pietosa egli aveva dipinta quella donna, come nel libro di Boezio
           vide   poi   misericordiosa   la   filosofia,   e,   nella   sua   religione,
           misericordiosa sapeva la Vergine madre. Ma, in vero, la pietà
           della   donna   gentile   egli   aveva   finta,   perchè   il   suo   breve
           innamoramento fosse quel che egli voleva che fosse: un inganno
           fugace, dopo il quale tornò subito al suo bene. Nè può stare ciò
           che   altri   pensarono,   che   quell'episodio,   svolto   nel   Convivio,
           figurasse un traviamento di Dante da Beatrice alla filosofia .
                                                                        121
           121   Si può dire che dietro CWitte (Dante-Forschungen I 1-65 e altr.) tutti ora
              credano alla così detta Trilogia Dantesca, di cui il Convivio figurerebbe il
              traviamento, pieno di contradizioni e di martirio, e la Vita Nova uno stato
              per così dire d'innocenza e purezza, e la Comedia il ritorno a quella. Modo
              superficiale, a parer mio, d'intendere! O se invece il Convivio è l'opera
              moralmente più pura! Lì Dante è fermo (vedremo, come pietra) nell'amor
              della sapienza, dal quale amore sì nella VN. e sì nella C. narra d'essersi
              disviato! Per alquanti dì, nella VN.; per un decennio, nella C. Il martirio


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