Page 140 - La mirabile visione
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egli dice che il suo desiderio di morire o excedere, cioè di andare
           ove era Beatrice, a' pie' di Dio, era contrastato da un amore, ch'è
           apparso, e fa fuggir quell'altro. Così è ripreso e contradetto con
           medesime parole e imagini il sonetto ultimo della Vita Nova. In
           questo un sospiro ch'esce del cuore va su, oltre il primo mobile,
           cioè nel cielo empireo, che è "lo luogo di quella somma deità".
           (Co.  2, 4) Il  sospiro che nel  sonetto  è pur  detto "peregrino
           spirito",   il   Poeta   spiega   poi   nella   prosa   come   "pensero,
           nominandolo per lo nome d'alcuno suo effetto". (VN. 41) E nella
           canzone è

                     un soave pensier, che se ne gia
                     molte fiate a' pie' del vostro Sire.

           È proprio quel pensiero peregrino, che


                          giunto là dove disira,
                     vede una donna che riceve onore;  (S. 25)


           chè anche quel della canzone

                     una donna glorïar vedìa;

           e quello parlava, parlava sottile, di quella gentile, ricordando
           spesso Beatrice, e questo parlava sì dolcemente a Dante di quella
           donna, "d'un'Angiola che in cielo è coronata". Ora il pensiero
           della Vita Nova, nella canzone


                     trova contraro tal, che lo distrugge.

           E l'anima piange la fuga del pensiero consolatore.
              Qual donna è quella il cui amore è così efficace a mutare il
           cuor di Dante? Non è certo una donna come le altre. Anche senza
           leggere il comento, noi messi nell'avviso dalle parole:



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