Page 134 - La mirabile visione
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Insomma il santo monte è la beatitudine della vita attiva ma in
quanto s'è disposta alla contemplativa; la beatitudine della vita
attiva in sè e per sè, è l'altro monte, il bel monte, il colle al
termine della valle. Se questo e quello fossero il medesimo
monte, Beatrice non avrebbe detta "non vera" la via che aveva
addotto l'amatore a quel monte e a lei. Non vera ella chiamava la
via per la quale Dante non l'avrebbe riveduta in cima al colle, sul
quale Dante, avrebbe, se mai, veduta in sogno Lia lippis oculis,
Lia che non s'adornava e non si specchiava; e avrebbe trovata poi,
nella realtà, una Matelda, se mai, affaticata e non lieta della sua
operazione. C'è una vita attiva ch'è fine a sè stessa, e una vita
attiva che conduce alla contemplazione, che purifica e dispone a
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veder le stelle. (Pur. 33, 145) .
Ma Dante insegna nel trattato de Monarchia (3, 15): Due fini
ha l'uomo, secondo che è corruttibile e incorruttibile: "la
beatitudine di questa vita, che consiste nell'operazione della
propria virtù, ed è figurata mediante il paradiso terrestre; e la
beatitudine di vita eterna, che consiste nella fruizione dell'aspetto
divino; alla quale la virtù propria non può salire, se non aiutata
dal lume divino; ed essa felicità si dà a intendere col paradiso
celeste". Errerebbe chi raccogliesse da queste parole che essendo
il colle simbolo della beatitudine di questa vita, esso è una cosa
col monte, poichè su esso è il paradiso terrestre, che figura quella
medesima beatitudine. Errerebbe. Nella Comedia c'è il vero
paradiso terrestre, a cui Dante giunge mediante la
99 Ottimamente tratta GPoletto (in Alcuni Studi su Dante Alighieri, App. X)
questa materia della vita attiva preparazione alla contemplativa. È meno
esatto, a parer mio, in alcune conclusioni. Queste, per esempio. "La Vita
Contemplativa non è che complemento dell'attiva, questa quale
preparazione di quella". No: non tutti quelli che riescono a bene, dall'attiva
sono passati alla vita contemplativa, in questo modo. Sarebbe un negare
che ci sia vita attiva. "Matelda adombra le due Vite". Non precisamente:
adombra qualche cosa che tiene delle due vite: dall'operare e contemplare:
l'arte, virtù intellettuale e abito operativo, Vel. 462.
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