Page 131 - La mirabile visione
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viaggio lo condusse a Matelda e a Beatrice; la via non vera o il
corto andare, no, non l'avrebbe condotto nè all'una nè all'altra.
L'avrebbe portato al bel monte, non al santo monte. E il bel
monte, cui si giunge con corto andare, non è davvero il santo
monte, cui si giunge con tanto aspra fatica di scendere e salire, e
con tanto più tempo, e con tutt'altro viaggio. Ben lo dichiara
Beatrice nell'apparirgli di là del fiume sacro, che ultimo deve
passare il viatore che altri quattro ne ha passati, uno d'acqua
morta, un altro di loto, un terzo di fuoco, un quarto di gelo; ben
glie lo dichiara, che c'è monte e monte:
"Non sapei tu che qui è l'uom felice?
Qui, non là, dove volevi andare. E dovevi imaginare che io ero
qui, nel luogo della beatitudine, perchè io sono la beatrice". Non
sapei va unito a Ben son Beatrice.
Il bel monte non è il santo monte. L'uno è la meta della vita
attiva, l'altro è nel cammino della vita contemplativa. Stia certo il
lettore. L'andare a quello è l'uso pratico dell'animo, mediante le
quattro virtù cardinali, e il giungervi è ottenere buona felicità, non
però l'ottima e più eccellente e divina . E il santo monte, se
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rassomiglia al bel monte, se non altro nell'essere monte, e perciò
nel figurare una felicità, non rappresenta, no per certo, la felicità
imperfetta. Vi è l'Eden, si ricordi; e nell'Eden Dio non pose
l'uomo perchè avesse la felicità soltanto che viene dall'operare, sì
anche quella che nasce dal contemplare. Si ricordi che Adamo
94 Vel. pag. 171. Iohn Earle, La "Vita Nova" di Dante, 1899, pag. 56. Egli
crede che il monte non sia quello del Purgatorio, sì quello al termine della
valle. Duro peraltro è intendere espresso, da una che sta sur un monte, con
quella parola "il monte", un altro monte che quello su cui ell'è. La
sconnessione tra i versi 74 e 75 sparisce, quando s'unisce il 75 al 73. Del
resto IEarle intende bene: qui, non là; pure non interpretando esattamente il
colle ch'egli dice "il monte della scienza". E pure anche "scienza"
andrebbe, ma interpretandola come quasi sinonimo di vita attiva, nel modo
stesso che sapienza si prendesse per vita contemplativa.
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