Page 126 - La mirabile visione
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disdegno lo studio. Chi ben mira, nelle parole di Dante al padre
           legge il rimpianto che tanta altezza di ingegno avesse dato, colpa
           più de' tempi che di lui, così poco frutto.
              Ma   nel   1295,   essendosi   vinto   che   chi   dei   grandi   volesse
           abilitarsi agli uffici e agli onori, potesse, togliendosi dal novero
           de' Grandi e iscrivendosi a una delle Arti; nel 1295 Dante si
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           faceva popolano , e nell'anno stesso, nel luglio e nel dicembre,
           era consulente ed elettore.
              Come mai? Non abbandonava egli così la via di Dio per quella
           degli uomini?
              Sì: lasciava la sua via. Ben di ciò lo rimprovera, in cima del
           monte della purgazione, Beatrice: (Pur. 30, 122)


                     Mostrando gli occhi giovinetti a lui,
                     meco il menava in dritta parte volto


           Beatrice dimentica qui gli schermi e le difese; dimentica che, pur
           da vivente, ebbe a negargli il saluto per quella "soperchievole
           voce,   che   parea   che   l'infamasse   viziosamente".   Dimentica   o,
           meglio, è Dante che scrivendo le dichiarazioni della Vita Nova a
           preparare la Comedia, ha cancellato il traviamento suo avanti la
           morte di Beatrice, e pur non così cancellato, che a noi non ne
           apparisca traccia. Insomma quel primo duplice traviamento è
           come non sia. Continua Beatrice:

                     Sì tosto come in sulla soglia fui
                     di mia seconda etade, e mutai vita,
                     questi si tolse a me, e diessi altrui.


           "Quando fui sul mio anno vigesimo quinto e morii, questi si diede
           ad altri", cioè, cominciò, almeno, col darsi alla donna gentile.

           89   IDLungo Bon. e Arr. VII pag. 118, id. Dal Sec. e dal Poem. di D. pag. 385
              segg. Ivi si legge anche che il Biscioni aveva a' suoi tempi veduto di Dante
              atti consiliari del 1295.


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