Page 124 - La mirabile visione
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che! erano finzioni, inganni, simulacri d'amore. E tornò a lei; ma
a lei già là, nella candida Galilea, trasfigurata nella luminosa
sapienza e nella speranza della contemplazione di Dio. E per
giungere a lei, bisognava morire al mondo, alla carne, al peccato;
cercare anche quaggiù di diventare pura anima e mero spirito
visivo. E quand'ella morì, sia vero o non vero che Dante dopo
l'annoale della morte, si provò, come forse, ancor più tardi, con le
nozze, ad amare un'altra; quand'ella fu morta, più che mai egli si
propose d'andarla a vedere e a udire tenendo i piedi in quella
parte della vita, di là dalla quale non si può ire più per
intendimento di ritornare.
Dante, dunque, mentre s'istituiva il gonfaloniere di giustizia
che inalberava la croce rossa nel campo bianco e che era cinto
d'armati suoi, Dante studiava. E Guido? Gli ordini di giustizia lo
cacciavano dalla vita pubblica. Esso, il filosofo amante della
solitudine, poteva rassegnarsi. Eppur no, non si rassegnò: di lì a
sette anni egli sarà confinato; e il confino era la conchiusione d'un
periodo di lotte civili. Possiamo congetturare che appena
deliberati quelli ordini, egli disegnasse quel pellegrinaggio che
imprese e non compì, durante il quale Messer Corso cercò
d'assassinarlo. Il fatto è che, andasse subito o poco dopo, tornò, a
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quel che pare, a Fiorenza senz'esser giunto a Compostella . A
Vanna e monna Bice. Ora non è più verosimile che i trascrittori antichi
cercando la monna di Lapo e non volendola riconoscere in quella ch'era in sul
numero di trenta o delle trenta (se non pensavano al serventese, potevano
vedere in quel numero qualcosa di privilegiato), cominciassero a mettere,
prima in margine e poi dentro, monna Lapi (Vat.) e monna Lagia?
Questo non è più che un dubbio; ma fa pensare quell'unione di Vanna e Bice
nel sonetto XIV! e quel pensiero di Dante su Giovanna precorritrice della
vera luce! A ogni modo, anche se si esclude Bice dal sonetto del vascello,
non si deve però escludere che Guido avesse dall'amico la confidenza
dell'amore suo per Bice o Beatrice.
88 Cronica di Dino Compagni, XX. Vedi PErcole, nel libro citato, a pag. 44:
"Resta dunque che il pellegrinaggio si ponga tra il 1292-93 e il 1295-96. Ed io
credo infatti che, avvicinandosi la bufera del 1293... Guido aristocratico,
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