Page 102 - La mirabile visione
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Leggiamo ora il contrasto tra gli occhi e il cuore (s. 21) e l'altro
tra l'anima e il cuore (s. 22); contrasti che sono tutti e due tra
l'anima e il cuore, ossia tra la ragione e l'appetito, (38) con questo
che il primo è piuttosto tra appetito ragionevole o ben diretto, e
appetito irragionevole o mal diretto, e il secondo, più recisamente
tra ragione cioè anima, e appetito cioè cuore. Il che è manifesto
dalle parole di Dante: "In questo sonetto (s. 22) fo due parti di
me... L'una parte chiamo cuore, ciò è l'appetito; l'altra chiamo
anima, ciò è la ragione... Vero è che nel precedente sonetto io fo
la parte del cuore (cioè propriamente della ragione) contro quella
de li occhi, e ciò pare contrario di quel che io dico nel presente (in
cui fa la parte della ragione o anima); e però dico, che ivi lo cuore
anche intendo per lo appetito, però che maggiore desiderio era il
mio ancora di ricordarmi de la gentilissima donna mia, che di
vedere costei (e perciò l'appetito era guidato ancora dalla
ragione), avvegna che alcuno appetito n'avessi già, (di vedere
costei), ma leggero parea: onde appare che l'un detto non è
contrario a l'altro". Così è: levando gli impacci scolastici, nei due
sonetti Dante esprimeva il contrasto tra un amore nobilissimo e
un altro non nobile, cioè vile. Si tratta anche qui d'amore
malvestito che predomina su un altro vestito di bianco. E per
inganno; chè sulle prime nobilissimo è detto il primo, e dal
secondo è fatta "vile" la vita. Anche quando si struggeva per
l'amor di Bice, sì che pensò poi alla difesa, Dante, a giudizio di
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Guido, pensava vilmente !
Ma ecco, i drammi in simil modo impostati, si conchiudono in
simil modo. Nel primo, Dante, per una "soverchievole voce che
parea che l'infamasse viziosamente" patisce il diniego del saluto
della gentilissima, e gli giunge tanto dolore che si apparta dalla
gente, e piange e chiede misericordia, s'addormenta e ha nella
nona ora del dì la visione del giovane biancovestito. (VN. 10 e
12) Nel secondo, "contra questo avversario de la ragione si levò
71 V. a pag. 12.
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