Page 105 - La mirabile visione
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Ora, no, non comincia. Egli afferma: "di venire a ciò (di
           trattare più degnamente di lei, di dirne una nuova loda più degna)
           io studio quanto posso". Per alquanti anni occorre che gli duri la
           vita.   Or   a   questa   promessa   di   più   degno   trattato   o   loda   fa
           precedere un episodio che è, sostanzialmente, la ripetizione degli
           altri due, che ne formano un solo, dopo il quale viene il proposito
           della materia più alta, della loda, delle rime nove, delle canzoni
           con intendimento difficile e nascosto ai più e da non aprirsi a
           tutti, chiaro soltanto a chi ha ingegno, (19) e a chi è "in simil
           grado fedele d'Amore", ossia, secondo la figurazione che farà poi
           di questo concetto, a chi è servo o fedele di quel signore che è lo
           studio e si chiama Virgilio. E se l'episodio che precede è la
           ripetizione di quell'antico, il proposito che segue sarà pure una
           ripetizione, sia quanto si voglia modificata, di quell'antico. Onde
           noi  dobbiamo ammettere  come  provato  ciò  che  si  affermava
           prima da molti dubitando, che la MIRABIL VISIONE, nella quale Dante
           "vide cose, che  gli  fecero proporre di non dir più di  quella
           benedetta, infino a  tanto che  e'  non potesse più degnamente
           trattare di lei" è tutt'uno con la visione ch'egli fece manifesta nella
           grande Comedia.
              E   ne   sèguita   un   corollario.   La   donna   gentile   è,   molto
           facilmente,   inventata.   In   vero   come   è   probabile,   se   pure   è
           possibile, che nella vita di Dante avessero luogo due fatti così
           simili ed uguali? Nel mezzo della sua adolescenza, ha il saluto e
           poi la visione d'una giovinetta, e l'ama; ma dopo qualche tempo
           prende   per   difesa   un'altra   donna   e   poi  per  ischermo  un'altra
           ancora, ossia ama, d'amor non nobile, altre; e così perde il saluto
           di quella, e si pente, e rinunzia a tali simulacri d'amore, e si
           prepara a trattare la nova e più alta materia della loda. Al fine
           della sua adolescenza, muore la sua donna, ossia diventa più
           bella,   anima   bella,   e   più   degna   d'amore;   ed   egli   s'innamora
           d'un'altra donna, e si dice perciò vile e incostante; che poi si pente
           e poi si prepara a più degnamente trattare della donna morta e



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