Page 88 - Minerva oscura
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glio si giunge al concetto di Dante; poi che gli angeli nel primo
           istante in che furono creati in grazia, meritarono bensì, ma poi al-
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           cuni mortificarono subito il loro precedente merito (S. 1  LXIII 5
           e 6); e 'il loro libero arbitrio essendo inflessibile dopo l'elezione,
           se dopo il primo istante, in cui ebbe un naturale movimento al
           bene, non avesse posto impedimento alla sua beatitudine, sarebbe
           stato confermato nel bene'. Si tratta dunque d'un atto solo e istan-
           taneo di libero arbitrio, nel quale "proruppero" gli angeli, sce-
           gliendo quali il bene, quali il male. Ma Dante, non seguendo in
           questo i teologi, pone una terza schiera d'angeli che in atto di li-
           bero arbitrio non proruppero e non scelsero nè il bene nè il male:
           respingendo il dono che Dio loro faceva, del libero arbitrio. E
           così gli uomini che con loro sono punti da mosconi e da vespe. Or
           dunque in questo difetto di libero arbitrio assomigliano quelli del
           vestibolo infernale e quelli del primo cerchio; ma differiscono in
           quanto nei primi volontario fu il rifiuto dell'atto della volontà, e
           involontario nei secondi, non ostante che anch'essi potessero es-
           sere salvi credendo, come altri crederono, e si salvarono, in Cristo
           venturo. Ma in ciò è un mistero che per Dante resta mistero anche
           in Paradiso, come alcuni fossero predestinati e altri no; peraltro
           noi possiamo intendere come egli non giudichi al tutto involonta-
           ria la mancanza di fede e in quelli che vissero avanti il Cristiane-
           simo e in quelli che morirono prima d'essere battezzati. E così
           possiamo renderci ragione del fatto che egli pone il Limbo dentro
           l'Inferno, al che del resto era invitato dalla dottrina dei teologi (S.
           suppl. LXIX 5). Adunque gli ignavi e i non battezzati assomiglia-
           no per una parte e per l'altra differiscono: in che, ora chiedevo,
           differiscono quelli delle arche e quelli del Limbo? poi che avevo
           veduto in che assomigliavano. E rispondevo che differivano i non
           credenti dai non battezzati, in ciò in cui i non battezzati differiva-
           no dai non mai vivi, nella volontà. Volontaria al tutto era stata la
           mancanza della fede negli uni; quasi involontaria negli altri; gli
           uni, anche dopo Cristo, non crederono; gli altri, benchè prima di



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