Page 85 - Minerva oscura
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a Lucifero e alla superbia e all'origine d'ogni peccato. Ma la Val-
letta dove dunque è sita? Chiaro che ella è nell'Antipurgatorio, nel
quale indugiano, più o meno, quelli che indugiarono al fin li buon
sospiri, quelli che furono peccatori infino all'ultim'ora. E conside-
ravo, oltre l'andare delle anime trapassate in contumacia della
Chiesa, che 'movieno i piè ver noi E non pareva, sì venivan lente',
e il loro subito arrestarsi, lo stare delle altre anime, all'ombra die-
tro al sasso, 'Come l'uom per negghienza a star si pone', e special-
mente l'atteggiamento e le parole di Belacqua che si mostrava più
negligente 'Che se pigrizia fosse sua sirocchia', coi suoi atti pigri
e le parole corte, tra le quali queste: 'Va su tu, che se' valente'. Ve-
devo inoltre, che come nel passaggio dello Stige Dante faceva
prova di quella 'ira per zelum', che nell'uomo nobile o perfetto ha
da essere, così nell'Antipurgatorio dava la riprova dello stesso
concetto facendo parlare Nino
segnato dello stampo
Nel suo aspetto di quel dritto zelo
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Che misuratamente in core avvampa .
Tutto diceva a me che con la necessità di stare fuor della porta del
Purgatorio per il tempo che vissero, o per trenta volte il tempo
della loro contumacia, si puniva in quelle anime un'accidia, o ne-
gligenza, o pigrizia; un'accidia analoga a quella che impediva il
passaggio d'Acheronte agli sciaurati dell'Antinferno e il passaggio
di Stige alle genti fangose dell'Antidite. Di questi accidiosi negli-
genti o pigri o meno valenti erano i gran regi della Valletta, non
ostante che d'uno d'essi, Sordello, dica che 'D'ogni valor portò
cinta la corda'. Ma perchè nella Valletta questi Principi? Il perchè
tralasciavo di scrutare, sebbene mi paresse chiaro che questa valle
fiorita era in relazione sì del brago, in cui dovevano essere tuffati
altri, sì della Giovial facella, dove altri volitavano; ma correvo su-
52 Purg. VIII 82 e segg.
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