Page 75 - Minerva oscura
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ciò affermando che non sono incontinenti. E che sono dunque?
           Sono uomini che fecero ingiuria, in seguito a incontinenza d'ira.
           Poi che per Dante l'ira non è ira se non ha per fine il male, come
           nè la invidia è invidia, nè la superbia è superbia senza altrui dan-
           no. Or dunque, se noi supponiamo che incontinenti d'irascibile
           siano quei della palude pingue, cui vinse l'ira, come incontinenti
           di concupiscibile sappiamo che sono quelli dei tre cerchi anterio-
           ri, che la ragion sommettono al talento, dobbiamo inferire che
           essi non fecero ingiuria, perchè altrimenti sarebbero stati messi
           più giù, nel settimo cerchio. Così pensavo; e vedevo che nel pan-
           tano erano genti fangose con sembiante offeso, di cui uno solo era
           nomato, Filippo Argenti, che all'ultimo in sè medesmo si volgea
           coi denti; e di questo non era ricordata alcuna reità e solo se ne
           diceva: 'Bontà non è che sua memoria fregi'. E concludevo che
           ben poteva essere che il bizzarro e le altre genti ignude fossero
           stati incontinenti d'ira, ma che male altrui non avessero fatto, sì
           l'avessero voluto fare, rodendosi continuamente per l'odio e la
           rabbia: il che era significato sì dal male che erano, per divina giu-
           stizia, costretti a farsi laggiù, 'Troncandosi coi denti a brano a bra-
           no', e sì volgendosi, come l'uno d'essi fa, coi denti in sè medesi-
           mi. E subito le genti ignude tutte mi richiamarono al pensiero altri
           sciaurati anch'essi ignudi (Inf. III 64 e segg.), anch'essi continua-
           mente in moto, anch'essi continuamente tormentati, sebbene da
           mosconi e da vespe e non dai compagni di pena o da loro stessi.
           Le somiglianze erano altre molte: Virgilio lassù garrisce Dante,
           dicendo 'Non ragioniam di lor, ma guarda e passa'; qua Virgilio
           cinge a Dante il collo con le mani e lo bacia e lo chiama 'Alma
           sdegnosa', perchè ha ributtato l'Argenti; là e qua conosce un'Om-
           bra, e della prima non dice il nome, la seconda non noma esso, sì
           il volgo delle anime; 'Fama di loro il mondo esser non lassa', dice
           Virgilio degli sciaurati; 'Bontà non è che sua memoria fregi', dice
           di Filippo Argenti. Cattivo il coro degli angeli che furono per sè,
           dei cattivi è tutta quella setta; bontà non fregia la memoria della



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