Page 73 - Minerva oscura
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da Dio che produce la conversione a qualcosa di terreno. E gli al-
tri peccati carnali sono come la lussuria, e gli altri spirituali, come
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la superbia. E la superbia, dice S. Tomaso (2 2 CLXII 6), 'exce-
dit in aversione'. Il che, come dà l'esatta spiegazione dell'ordine,
in cui sono puniti nell'Inferno questi sei peccati, lussuria, gola,
avarizia, carnali, ira, invidia, superbia, spirituali, così ci illumina
di nuova luce la profonda coscienza di Dante. Poi che noi vedia-
mo come egli punisca tra i lussuriosi gli adulteri Paolo e France-
sca, significando con ciò che in loro la conversione aveva prece-
duto l'aversione; che colpa d'amore era la loro, d'amor che a cor
gentil ratto s'apprende, d'amor ch'a nullo amato amar perdona;
che nel loro adulterio incestuoso non era peccato d'ingiustizia;
che l'uccisore della moglie e del fratello, sebbene colpevoli, era
più reo di loro; e mostrando così prima ancora di venir meno e
cadere, la pietà per i duo cognati. E vediamo altresì che, nei pec-
cati spirituali, l'aversione da Dio per desiderio o di primazìa asso-
luta, o di podere, onore, grazia e fama, o di vendetta, doveva sug-
gerire all'intelletto volto al male un'ingiuria contro Dio e contro
chi di Dio più tiene o contro gli uomini, oppure alla passione, al
core, un'ingiuria contro Dio, contro sè stesso, contro il Prossimo;
perchè ella fosse eternalmente punita. Così Dante non poneva
nell'Inferno la superbia se non come tradimento, l'invidia se non
come frode, l'ira se non come bestiale violenza contro il prossi-
mo, contro sè stesso, contro Dio, la Natura e l'Arte.
XXVII.
Ma se l'ira è punita nel settimo cerchio, quali sono nel pantano
di Stige 'L'anime di color cui vinse l'ira'? Così tornavo al luogo e
all'ora oscura dell'Inferno; a cui quante volte avevo pensato inter-
rompendo i miei ragionamenti, tante dicevo a me stesso che io
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