Page 45 - Minerva oscura
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Le quali parole più che in generale ai dannati dell'Inferno, si
riferiscono in particolare a quelli che operarono contro la carità,
ossia agli invidi, per i quali non aver carità, è mostrare ossequio
alla carità che essi offesero.
XVII.
Poi considerai la propria ragione del 'Loco in inferno detto
Malebolge'; e il suo esser di pietra e di color ferrigno mi ricordò
la ripa e la via della seconda cornice del Purgatorio, che si mo-
stravano 'Col livido color della petraia'. Questa simiglianza non
era a caso, e a me sovveniva delle chiose dell'antico, già riportato,
il quale diceva de' simoniaci: Sono fitti nella pietra livida; cioè
nella durezza odiosa che hanno verso il prossimo, che non hanno
carità veruna. E in altro luogo: Nel mondo furono duri ed ostinati
come il sasso e freddi d'ogni carità. Queste rispondenze per altro
fra gli invidi del purgatorio e i frodolenti dell'inferno mi richia-
mavano a cercare in esso purgatorio conferma per ciò che avevo
concluso della superbia e lume per ciò che venivo concludendo
della invidia: conferma e lume che dovevano venirmi da quel ra-
gionamento Tomistico del purgatorio, che già aveva stabilito
avesse a compiere la spiegazione Aristotelica data nell'inferno.
Vidi in fatti che tra la malizia ch'odio in cielo acquista e il mal
che s'ama era una relazione evidente; poichè il fatto di malizia
che si espia nell'Inferno doveva esser preceduto da quell'amor del
male, che si sconta nel Purgatorio. Ma vedevo ancora 'Che il mal
che s'ama è del Prossimo', non del suo suggetto, non dell'Esser
primo; e ciò poneva gran differenza tra la malizia dell'inferno e il
triforme amor del purgatorio, sì che io potevo dubitare che tra la
superbia e invidia, quali sono dichiarate in esso purgatorio (XVII
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