Page 42 - Minerva oscura
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del fraudolento siano anche dello invido; tanto che la Bestia mal-
vagia che è a guardia dell'ottavo cerchio sembra non più sozza
imagine di froda che d'invidia. Anzi se invidia si sostituisce a fro-
da, tutto parrà più chiaro in quel simbolo, e meglio si intenderà la
voce del duca:
Ecco la fiera con la coda aguzza
Che passa i monti e rompe mura ed armi,
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Ecco colei che tutto il mondo appuzza .
Parole che suonano del loro proprio suono solo a chi intende che
questo serpente... con la faccia d'uom giusto è l'invidia stessa in-
fernale che dice Agostino; è la figura... la quale, come dice un
antico, si partì dal fondo dell'Inferno da Lucifero, la quale prima
usò ad ingannare i nostri primi parenti.
XVI.
Sì: Gerione è l'invidia infernale, che fu cagione di tutti i mali
al genere umano: più cercavo ne le valli di Malebolge e più me ne
convincevo. Già la prima di esse cerchiava quelli che con segni e
con parole ornate rinnovarono con Eva l'inganno del serpente bi-
blico; e la seconda quelli che, come esso serpente, ebbero la lin-
gua pronta sempre alle lusinghe: quelli insomma, l'una e l'altra,
che nel far male al loro Prossimo usarono le stesse arti del primo
Tentatore. Nella terza bolgia vedevo i simoniaci; e non è a dire
come sul principio io divenissi perplesso a credere invidiosi quel-
li che adulterano per oro e per argento le cose di Dio. In ciò è, di-
cevo, avarizia, empietà o che so io, non invidia. Ma Dante stesso
mi rassicurava sulla vera natura del peccato di simonia:
34 Inf. XVII 1 e segg.
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