Page 29 - Minerva oscura
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Teologi e in Dante? Ma in Dante erano veramente distribuiti e or-
           dinati così? Nel Purgatorio, non era dubbio; ma nell'Inferno? Dei
           sette peccati dell'Inferno, quale era la ragione e la natura? Di tre
           la sapevo: degli altri quattro, no.




                                          X.


              Io dissi: Esaminiamo a uno a uno questi quattro peccati oscuri.
           E cominciamo dall'ultimo, da quello del nono cerchio. Ivi è L'im-
           perator del doloroso regno. - Come sei caduto dal cielo, Lucifero,
           che di mane sorgevi?... Tu pur dicevi in cuor tuo, «In cielo salirò,
           porrò sopra le stelle di Dio il mio soglio, sederò sul monte del Te-
           stamento, ne' lati di verso settentrione. Ascenderò sopra l'altezza
           delle nubi, simile sarò all'Altissimo»: E pur sei tratto giù nell'in-
           ferno, nel profondo del lago (Isaia XIV 12). - Non era dubbio per
           me, come per nessuno, che il peccato primo dell'Angelo non fosse
                                              a
           altro se non la superbia (Summa 1  LXIII 2). Quale l'inizio del
           mal volere, domanda S. Agostino (Civ. D. XIV 21), potè essere,
           se non la superbia? Nel fatto la superbia è appetito di perversa ec-
           cellenza (Civ. D. XVI 13), è amore di primazia. E poi che Dio è
           massimo e primo, nella superbia è la ribellione a lui. Questo dun-
           que era chiaro a me come a tutti, che Lucifero fu superbo, anzi la
           superbia stessa. Ma poi che essa è l'inizio d'ogni peccato (Eccles.
           10, 15) io potevo con gli altri credere che Lucifero fosse nel fon-
           do, come principio del male. E così credei. Ma in tanto io propo-
           neva a me stesso: Come la superbia è inizio d'ogni peccato? Mi
           rispose il Dottore d'Aquino, il quale, dopo avermi insegnato che
           in ogni peccato è un volgersi verso un commutevole bene e un ri-
           torcersi dal bene immutabile che è Dio, affermava che nella su-
           perbia il torcersi da Dio non proveniva da ignoranza o debolezza
           o desiderio di alcuna cosa, come negli altri peccati, ma da ciò



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