Page 28 - Minerva oscura
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tu dicevi: Un uom nasce alla riva
Dell'Indo, e quivi non è chi ragioni
Di Cristo, nè chi legga, nè chi scriva;
E tutti i suoi voleri ed atti buoni
Sono, quanto ragione umana vede,
Senza peccato in vita o in sermoni.
Muore non battezzato e senza fede;
Ov'è questa giustizia che il condanna?
Ov'è la colpa sua, s'egli non crede ?
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Il dubbio di Dante è sciolto. Io non devo osservare altro, se non
che questa risposta dell'Aquila alla pensata domanda del discepo-
lo, è fatta, quando ad esso resta salire in tre sfere, Saturno, Stelle
fisse, Primo Mobile; non contando l'Empireo, che tutte le com-
prende. Così nell'Inferno dopo la esposizione di Virgilio, Dante
ha tre cerchietti da visitare. E sebbene nove gironi abbia l'Inferno,
abbiamo veduto come tra esso e il Purgatorio che ha sette cornici,
sia un'esatta proporzione di parti. Non sembri dunque che sì fatta
corrispondenza sia compromessa dal numero nove delle sfere.
Nove, ripetiamo, gironi ha l'Inferno, ma nella esposizione sua
Virgilio non parla se non di sette peccati. E in vero i peccati dalla
filosofia cristiana furono ridotti a sette. Nel Purgatorio Virgilio li
fa discendere da una causa sola: l'amore che erra o per malo ob-
bietto o per poco vigore o per troppo nel proseguire l'obietto del
bene. L'amore che erra per malo obietto, genera tre peccati: su-
perbia, invidia, ira; quello che per poco vigore, uno, l'accidia;
quello che per troppo, tre, anch'esso, avarizia, gola, lussuria. Non
a
è questo l'ordine che hanno i peccati in S. Tomaso (2 LXXXIV
7). L'ordine dei peccati come è in Dante si trova in S. Bonaventu-
ra (Comp. III 14), in Ugo di S. Vittore (All. in Matthaeum II, XV
e seg. Institutiones Monasticae, XXXVIII), in S. Gregorio (Mor.
XXXI 31). Per quali riguardi sono essi peccati così distribuiti nei
30 l. c. 70-8.
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