Page 25 - Minerva oscura
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che io t'ho detto. Ora, se questi tre peccati Virgilio lascia ricono-
           scere a Dante, perchè facili a riconoscere, gli altri, di cui esso
           stesso dà i contrassegni e la definizione, facili a riconoscere non
           sarebbero stati. E perchè? perchè non visti nell'Inferno, onde a
           Dante manca la esperienza e l'insegnamento? Può essere, sebbene
           a nessuno possa venire in mente che di essi l'ira non sia stata ve-
           duta; ma può anche essere che se ne discorra ora più chiaramente,
           perchè allora ne fu parlato oscuramente. E, accettando per un mo-
           mento   quest'ultima  supposizione,   noi  troveremmo  a   un  tratto
           quella prima corrispondenza che io dissi, illuminarsi e illuminare
           noi: tutte e due le esposizioni hanno una parte chiara, la prima, e
           una parte oscura, la seconda; la prima che riguarda ciò che fu ve-
           duto, la seconda ciò che è ancor da vedere; ma poichè sono in or-
           dine inverso tra loro, così la parte chiara della prima spiegazione
           getta la sua luce sulla parte oscura della seconda, e la parte chiara
           della seconda illumina la parte oscura della prima. E ciò condur-
           rebbe a questo: come Dante, avendo sentito definire rei d'inconti-
           nenza quelli che aveva udito chiamare peccator carnali o di lussu-
           ria, colpevoli della gola, dannati per non misurato spendio, poteva
           facilmente riconoscere quelli che per tre cerchi piangevano l'amo-
           re che troppo s'abbandona al bene che non fa l'uom felice; così
           sentendo ora nel Purgatorio, che i superbi, gl'invidi e gl'irosi
           espiavano il triforme amore del male, doveva, ripensando alla
           spiegazione udita nell'Inferno, concludere che i peccatori dei tre
           cerchietti, rei di malizia, di cui ingiuria è il fine e che si distinguo-
           no in tre specie, secondo che l'ingiuria è con forza o con frode o
           con tradimento, erano appunto irosi, invidi e superbi. Ma poichè
           concludere è precoce, teniamo almeno questo per fermo: che le
           due esposizioni riguardano, l'una e l'altra, sette divisioni di pecca-
           tori: la prima quattro già vedute,


                      quei della palude pingue,
              Che mena il vento e che batte la pioggia



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