Page 20 - Minerva oscura
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sce e la viltà gli spinge sul volto il pallore; e al sentirlo parlare in-
           terrotto e tra sè, impaura sempre più e ci confessa di aver molto
           dubitato che si avverasse la speranza e l'aspettazione di Virgilio
           che di qua dalla porta dell'inferno alcuno discendesse l'erta. Ora
           non poteva essere, se mai, se non dal Limbo, chè gli altri dannati
           sono dalla loro colpa circoscritti al loro cerchio; e Dante appunto
           domanda se dal Limbo può alcuno venire negli altri cerchi più
           bassi. Virgilio mostra di credere che la diffidenza di Dante non sia
           per l'aspettato salvatore, ma per lui stesso; e risponde assicuran-
           dolo che già altra volta fece il viaggio; e quindi:

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              Ben so il cammin: però ti fa sicuro .

           Ma Dante non si fa sicuro, se non appresso le parole sante del
           messo del cielo, e nel sesto cerchio può fare, in certo modo, am-
           menda de' suoi dubbi, dicendo al Maestro cui ora segue docil-
           mente ('io dopo le spalle'):

              O virtù somma, che per gli empi giri
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                Mi volvi,... come a te piace .
           Certo, passata la porta di Dite, Dante ha ragione di credere al
           Maestro, e (subito, prima di scendere nell'abisso inferiore) ne dà
           la prova, richiedendogli un compenso del tempo che sono altri-
           menti per perdere, e ne ottiene la dichiarazione di tutto l'Inferno.





                                         VI.


              Or come mai questa dichiarazione minuta ed esatta non è pur
           tale da togliere ogni difficoltà che c'impedisce di vedere la costru-
           20   Inf. IX 30.
           21   Inf. X 4 e seg.


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