Page 18 - Minerva oscura
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o accenna: 'l'avversario d'ogni male', 'altri'. Però, alle 'parole' di
Virgilio, ora che echeggiano altre 'vere parole', crede più che al
'parlare' di prima; e ogni dubbio o timore è svanito. Per sempre?
Tutt'altro. 'Sospetto' e 'viltà' mostra subito all'ingresso dell'infer-
no, e ha bisogno del 'lieto volto' del maestro per riconfortarsi. Ma
il volto non è sempre lieto; basta che diventi smorto per pietà,
perchè Dante (che noi vediamo sempre fisso nel duca) esiti a
scendere:
Come verrò, se tu paventi
Che suoli al mio dubbiare esser conforto ?
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La persuasione dunque ispiratagli dalle parole di Virgilio, le quali
sono eco delle parole di Beatrice, non dura salda e immutabile e
ha bisogno di sempre nuove conferme.
E nel secondo cerchio ha subito di che alimentare la sua coper-
ta diffidenza, nelle parole di Minos:
Guarda com'entri, e di cui tu ti fide ;
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se non che il Maestro è pronto a ribattere la insinuazione, come
diremmo noi, del giudice infernale. Nè può, nel terzo, incorarlo il
notare che il gran vermo mostra le sanne, non a lui solo, ma a tutti
e due:
Quando ci scorse Cerbero, il gran vermo,
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Le bocche aperse, e mostrocci le sanne .
Se avesse compreso che solo esso era il minacciato e non Vir-
gilio, avrebbe creduto di avere in lui un ausiliatore sicuro; ma Vir-
gilio era con lui accomunato nel pericolo. Vero è che anche que-
15 Inf. IV 17.
16 Inf. V 19.
17 Inf. VI 22 e seg.
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