Page 22 - Minerva oscura
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VII.


              Che dobbiamo concludere sulla 'costruzione morale', dell'In-
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           ferno? sulla divisione de' peccati ? Questo: che delle tre disposi-
           zioni che il Ciel non vuole, una, l'Incontinenza, è punita fuori del-
           la città roggia, e le altre due, Malizia e matta Bestialità, dentro:
           che queste due equivalgono poi a una triplice Malizia, di cui in-
           giuria è il fine, della qual Malizia le tre specie sono Violenza,
           Frode in quello che fidanza non imborsa, Frode in colui che si
           fida, o 'di chi trade'. Può alcuno anzi tenere che la matta Bestialità
           sia cosa diversa da questa triplice Malizia. D'Incontinenza sono
           certo tre peccati di cui Dante discepolo di Virgilio conosceva già
           il nome: peccato carnale o vizio di lussuria (V 38 e 55) di coloro
           che mena il vento; colpa della gola (VI 53) di quelli che batte la
           pioggia; avarizia (VII 48) o spendio senza misura (42) o mal dare
           e mal tenere (58) degli altri che si incontran con sì aspre lingue.
           Sa forse anche il nome del peccato di quei della palude pingue?
           In essa sono l'anime di color cui vinse l'ira (VII 116), e sono an-
           che i tristi che portarono dentro accidioso fummo (121). Il pecca-
           to è dunque duplice e contrario, come di quelli del quarto cerchio:
           ira e accidia. Nulla si potrebbe dire, a questo punto, di più chiaro:
           or come si parlava d'oscurità o d'incompiutezza? Oh! oscura è sì,
           e incompiuta la sposizione di Virgilio. Lasciando da parte il punto
           della matta Bestialità, della quale io non mi sono mai resa ragione
           come abbia potuto suscitar dubbi e dispute, e stringendo in poche
           parole il molto che si è scritto, come mai dei sette peccati capitali,
           due l'Invidia e la Superbia, non sono puniti nell'inferno Dantesco?
           O sono puniti sì, ma con altro nome e con altro sistema, dentro
           Dite, dove con l'Invidia e la Superbia, avrebbero la loro pena un'I-
           ra, una Lussuria, una Cupidigia o che so io, più gravi di quelle dei
           cerchi primi e dello Stige? Ma perchè, se questi che sono peccati
           minori hanno un luogo a loro ordinato fuori di Dite e, qua e là,

           23   Inf. XI 16-111.


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